addobbare
v. tr. [dal fr. ant. adober «crear cavaliere», che è dal franco *dubban «colpire», dal battere sulla spalla del cavaliere all’atto della proclamazione] (io addòbbo, ecc.). – 1. ant. a. Armare, vestire uno da cavaliere; far cavaliere, e per estens. insignire anche di altra dignità. b. Adornare, rivestire di abiti, per lo più ricchi e solenni, e anche di armi: trovò il manto Onde il mio Teodoro era addobbato (Berni). 2. Nell’uso com., adornare, decorare, parare a festa: a. una chiesa, una sala; a. l’albero di Natale. 3. rifl. Abbigliarsi in modo eccessivamente ricercato, vistoso; agghindarsi: come ti sei addobbato? 4. Guarnire una pietanza. ◆ Part. pass. addobbato, anche come agg.: una sala riccamente addobbata; il Giovine signore addobbato e armato esce a far nulla passando per le sale onde pendono i ritratti degli avi (Carducci); anche con sign. più generico: un gruppetto di case, abitate la più parte da pescatori, e addobbate qua e là di tramagli e di reti tese ad asciugare (Manzoni).