adeguare
(ant. adequare) v. tr. [lat. adaequare, comp. di ad- e aequare «eguagliare»] (io adéguo, ecc.). – 1. a. Rendere eguale, pareggiare: a. gli stipendî al valore della moneta; di qui (per eufemismo burocr.), aumentare: a. i prezzi all’inflazione; a. le tariffe postali. b. Per estens., letter., a. al suolo una città, spianarla, distruggerla interamente. c. Esser pari o proporzionato: nessuna lode può a. i suoi meriti. d. Riprodurre esattamente, con pari forza: sentimenti che non si possono a. con parole; almen sappiamo imitare così begli atti, se non gli sappiamo a. (Segneri). e. Paragonare, considerare uguale: né la bellezza di Venere si può a. alla tua (Boccaccio). 2. rifl. Farsi pari: Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno (Leopardi); adattarsi, conformarsi: adeguarsi alla realtà del momento, alle circostanze, ai tempi (con questa accezione, anche assol., talora iron.: bisogna adeguarsi!); Il Cardinale aveva dovuto adeguarsi alle quotidiane simulazioni necessarie alla sopravvivenza (Luigi Malerba). ◆ Part. pass. adeguato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).