adesione
adeṡióne s. f. [dal lat. adhaesio -onis, der. di adhaerere «aderire»]. – 1. a. L’atto di aderire; nel linguaggio corrente usato talora come sinon. di aderenza: l’a. di due superfici piane; anche in botanica, invece di coalescenza o sinfisi di due organi. b. In fisica, forza che si esercita tra le molecole di due corpi diversi posti a contatto, affine ma distinta da quella di coesione, che invece si esercita tra particelle di uno stesso corpo; tra corpi solidi può manifestarsi in modo sensibile solo in casi particolari (per es., tra lastre di metalli diversi passate al laminatoio), tra liquidi e solidi in modo che alcuni di questi rimangano bagnati dai liquidi nei quali siano immersi; fenomeni di aderenza sono osservati anche fra solidi, o liquidi, e gas. 2. Con i sign. fig. di aderire, accettazione, accoglimento, consenso dato a qualche cosa, anche mediante una partecipazione attiva: a. a un partito, a un trattato; dare, rifiutare la propria a.; a. a una proposta, a una richiesta; a. dell’intelletto a una verità; a. totale, incondizionata; a. a un’iniziativa; l’a. delle masse di lavoratori allo sciopero di protesta è stata piena, o, al contr., scarsa. In diritto, tipo di contratto che si forma su uno schema prestabilito dall’imprenditore (al fine di rendere più rapida la conclusione dell’affare e ottenere uniformità di contenuto in rapporti di natura identica, come per es. nei contratti di assicurazione, di vendite rateali, ecc.), e che non può essere di solito discusso dal cliente.