adozione
adozióne s. f. [dal lat. adoptio -onis, der. di adoptare «adottare»]. – 1. Istituto giuridico che consente di formarsi una filiazione civile, che sorge cioè non già per vincolo di sangue, ma per un rapporto giuridico costituito mediante il consenso di un adottante e di un adottato, con le forme e le condizioni stabilite dalla legge: l’a. di un bambino orfano; diventare figlio, padre per a.; piccola a., l’affiliazione; a. a distanza, quella che consente di provvedere al mantenimento di un minore nel suo paese d’origine, grazie al versamento di somme di denaro attraverso organizzazioni internazionali. 2. Fenomeno etologico per il quale gli adulti di determinate specie possono adottare come propria e allevare la prole di altri esemplari della stessa specie o di specie diverse. 3. Nella teologia cristiana, a. soprannaturale, quella per cui i cristiani, avendo, secondo s. Paolo, ricevuto «lo spirito d’adozione di figli» sono anche eredi di Dio, coeredi di Cristo, e sono quindi resi compartecipi della natura divina per grazia. 4. estens. L’atto di fare proprio, di assumere o seguire qualche cosa; spesso sinon. di elezione, scelta e sim., ma solo in determinate frasi: l’a. di un nuovo sistema di vita; patria di a., quella elettiva, non di nascita; a. di un provvedimento disciplinare, di una deliberazione, ecc.; a. dei libri di testo, la scelta dei libri da usarsi dalle varie classi per ogni anno scolastico. In araldica armi di a., armi di altra famiglia ereditate per adozione. 5. In linguistica, sinon. di prestito, usato soprattutto con riferimento a vocaboli dotti desunti dal latino in una lingua romanza, in epoca più o meno recente, non quindi ereditarî.