aennino
s. m. e agg. Appartenente o sostenitore del partito di An (Alleanza nazionale); a esso relativo. ◆ Quasi fosse il papa buono, [Silvio] Berlusconi li abbraccia tutti idealmente, forzisti, aennini, Ccd: «Tornando alle vostre case, agli uffici, alla scuola, alla famiglia, ricordatevi di questa straordinaria manifestazione». (Alessandra Longo, Repubblica, 25 ottobre 1998, p. 2) • Gli aennini, in particolare, sono assai scontenti. È anche la pancia del partito a mostrare insofferenza, non solo i vertici. Il discorso berlusconiano per il decennale azzurro ha addirittura amplificato il malessere. (Carlo Puca, Riformista, 25 gennaio 2004, p. 3, Agenda) • Tra [Pietro] Alberti e i gruppi fascisti locali i rapporti sono rimasti sempre ottimi e c’è chi assicura di aver visto [Lorenzo] Franceschi e i suoi tappezzare la città [Arezzo] con i manifesti elettorali del candidato aennino durante la primavera del 2004. (Sa. M., Manifesto, 28 febbraio 2006, p. 5, Politica).
Derivato dall’acronimo An con l’aggiunta del suffisso -ino2.