aere
àere (ant. àiere, àire, are) s. m. [dal lat. āēr āĕris, gr. ἀ ή ρ ἀέρος; il sign. 2, dal fr. ant. aire, di etimologia discussa]. – 1. poet. Aria: Cotali uscir de la schiera ov’è Dido, A noi venendo per l’aere maligno (Dante); Aere sacro, sereno, Ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse (Petrarca); valida Venne una man dal cielo, E in più spirabil aere Pietosa il trasportò (Manzoni); È fosco l’aere, Il cielo è muto (Fusinato). 2. s. m. e f., ant. a. Aspetto esteriore, espressione del volto. b. Indole, natura; con questa accezione, quasi esclusivam. nella locuz. di buon a., con valore aggettivale: dee l’uomo guardare s’ella [la nutrice] è bene insegnata e di buon aire (Bencivenni); e con valore avverbiale, di buon animo.