aferesi
afèreṡi s. f. [dal lat. tardo aphaerĕsis, gr. ἀϕαίρεσις «sottrazione», der. di ἀϕαιρέω «togliere»]. – 1. In linguistica e stilistica, soppressione di una vocale o sillaba iniziale; è frequente quando una vocale iniziale viene a trovarsi dopo la vocale finale della parola precedente (gr. πο ῦ ᾿στιν per πο ῦ ἐστιν; ingl. I’m per I am; ital. E ’l sol montava ’n su, in Dante), oppure quando si tratta di fraintendimento nella divisione delle parole (la Puglia invece di l’Apulia). Un caso più particolare è rappresentato dalle riduzioni familiari dei nomi proprî: Tonio per Antonio, Cola per Nicola, ecc. 2. Gioco enigmistico che consiste nell’indovinare, dalle definizioni date, due parole di cui la seconda è ottenuta dalla prima per aferesi della vocale iniziale (per es. amare-mare). 3. In diritto attivo, sottrazione di un soggetto al potere di diritto o di fatto che altri eserciti su di esso. 4. In medicina, per lo più come secondo termine di composizione, indica moderne tecniche per rimuovere dal sangue uno o più componenti: proteine plasmatiche (plasmaferesi), globuli rossi (eritroaferesi) o bianchi (leucoaferesi), piastrine (trombocitoaferesi).