affacciare
v. tr. e intr. [der. di faccia] (io affàccio, ecc.; aus. essere). – 1. Mettere alla finestra, mostrare o sporgere da un’apertura: affacciarono il bambino al balcone; un gatto che affacciava il muso fra i battenti (Verga). Più com. il rifl., mettersi alla finestra, sull’uscio, ecc., farsi vedere per poco in un luogo: affacciarsi al balcone, alle scale, sull’uscio; s’affacciò appena alla riunione e se ne andò; con uso assol.: io questo ciel, che sì benigno Appare in vista, a salutar m’affaccio (Leopardi). 2. fig. Presentare, avanzare: a. un dubbio, una difficoltà; rifl.: mi si affaccia un’idea, un dubbio, un sospetto alla mente. 3. non com. Mettere a faccia a faccia, affrontare. 4. intr. e intr. pron., trovarsi di fronte, essere posto a faccia a faccia: la finestra si affaccia sul giardino; l’Egitto si affaccia sul Mediterraneo e sul Mar Rosso; la villa affaccia di fronte al lago. ◆ Part. pass. affacciato, anche come agg.: stare affacciato alla finestra; nel linguaggio tecn., di cose messe a faccia a faccia: due dischi affacciati.