affari
agg. inv. Nel settore della telefonia, relativo al profilo tariffario applicato a utenti che utilizzano il telefono cellulare per motivi professionali. ◆ Per le famiglie sarà più economico chiamare i telefonini Tim di giorno e Wind di sera, mentre l’utenza affari pagherà un po’ di più per chiamare Omnitel e meno per Wind. (Sole 24 Ore, 19 gennaio 2000, p. 11, Italia - Economia) • Per l’utenza Affari, il canone bimestrale sale da 64.800 lire a 67.920. (Stampa, 26 giugno 2001, p. 6, Economia) • la clientela «affari» è esclusa dai benefici del decreto Bersani. I clienti «affari» sono l’8,4 percento per Tim; sono il 5,2 per Wind (i dati risalgono al 2005). Questi clienti «affari», in molti casi, non hanno più un abbonamento con bolletta. Anzi: sempre più spesso usano la Sim ricaricabile. E per loro il costo di ricarica resta. (Aldo Fontanarosa, Repubblica, 6 marzo 2007, p. 13, Economia).
Nuova funzione sintattica del s. m. pl. affari, che si converte in agg.