affezione
affezióne s. f. [dal lat. affectio -onis, der. di afficĕre «impressionare», part. pass. affectus]. – 1. a. letter. In senso generico, ogni fenomeno passivo della coscienza: in quel momento, l’animo suo non poteva sentire altra a. che di spavento (Manzoni); quindi anche, ant., sensazione soggettiva: quell’a. grata o molesta che noi poi abbiamo nominata caldo, bruciore o scottamento (Galilei). b. Nell’uso com., inclinazione sentimentale costante verso persona o cosa: avere, nutrire, concepire a.; a. per gli amici; conservò sempre una grande a. per quella famiglia. Prezzo d’a., quello che si paga o si chiede, superiore al valore reale, per un oggetto raro o a cui si tenga molto. c. ant. Attaccamento, desiderio: E poi potesti da Piccarda udire Che l’affezion del vel Costanza tenne (Dante). 2. Malattia, in genere: a. cardiaca, polmonare. 3. In filosofia, è termine talora usato come equivalente di modificazione, o qualità, o modo. ◆ Dim. affezioncèlla, breve o leggera affezione sentimentale: aveva avuto per lei un’affezioncella giovanile.