affocare
v. tr. [der. di fuoco] (io affuòco o affòco, tu affuòchi, ecc.; in posizione atona, più com. -o- che -uo-), letter. – 1. Dare alle fiamme, incendiare, scottare: a. le navi nemiche; col ferro rovente gli affocarono le tempie (D’Annunzio). 2. Far diventare rovente: il foco etterno Ch’entro l’affoca le dimostra rosse (Dante); la canicola affocava la gran pianura (Bacchelli); intr. pron., arroventarsi, e per estens. infiammarsi, divenire rosso: s’era affocato in volto. Fig., infiammare, eccitare: i suoi discorsi affocavano i cuori. ◆ Part. pass. affocato, anche come agg., infocato, arroventato, arrossato: campagne affocate dal solleone; Affocata le guance, ansante dal candido petto (Carducci); di giorno la città è arrossata di bandiere mezzalunate, di notte è affocata di luminarie (A. Baldini); in senso spirituale, ardente: un affocato desiderio della virtù; spero per la dolce bontà di Dio, che vi riempirà dell’affocata carità sua (s. Caterina da Siena).