affogare
v. tr. e intr. [lat. volg. *affocare, alteraz. del lat. tardo offōcare «strozzare» (der. di fauces «gola»), raccostato alla serie dei composti con il pref. ad- (af-)] (io affógo, tu affóghi, ecc.). – 1. tr. a. Uccidere togliendo il respiro, soprattutto mediante l’immersione in un liquido: lo affogarono nel lago; fig.: a. i dispiaceri nel vino, cercare di dimenticarli bevendo. Rifl., uccidersi buttandosi in mare (o immergendosi in altro liquido): preso dalla disperazione, s’è affogato. b. letter. Soffocare, spegnere (la fiamma e sim.): [il fuoco greco] solo con la sabbia Si affoga e con l’aceto si stempera (D’Annunzio); fig., opprimere, sopraffare: E pur men grava e morde Il mal che n’addolora Del tedio che n’affoga (Leopardi); i precetti affogano il genio (Mazzini); tu ci affoghi con le tue chiacchiere; per comprare il suo silenzio, lo affogarono di denari. c. Nel linguaggio di cucina, a. le uova, cuocerle senza guscio in acqua a bollore o nella salsa; a. il pesce, lessarlo in acqua a temperatura che non superi il punto di ebollizione. 2. intr. (aus. essere) Morire annegato: per poco non affogò nel Tevere; nel linguaggio marin., riferito anche a nave o imbarcazione quando, per eccessivo carico o per forza di mare, s’immerge troppo nell’acqua. Fig., essere oppresso, sopraffatto da qualche cosa: qui si affoga dal caldo (cfr. il più com. soffocare), dall’afa, dalla gente; a. dalla rabbia; con più diretti riferimenti al sign. proprio del verbo: a. nella miseria, nei debiti; a. in un bicchier d’acqua, perdersi in cose da nulla; o bere o affogare, essere costretti a scegliere fra due soluzioni ugualmente spiacevoli. ◆ Part. pass. affogato, anche come agg. e s. m. (f. -a): morire affogato; hanno ripescato due affogati. Fig.: uova affogate, sgusciate e cotte nell’acqua bollente o nella salsa; gelato affogato, presentato in coppa cosparso di liquore, caffè o altro; stanza, strada affogata, senza luce. Nel gioco degli scacchi, si dice matto o scaccomatto affogato quello dato da un cavallo al re che si trovi circondato e chiuso nell’angolo da proprî pezzi.