afrottimismo
(afro-ottimismo), s. m. Visione ottimistica sulle capacità di sviluppo del continente africano. ◆ il Continente lo conosce bene perché vi è nato, Kofi Annan, il segretario delle Nazioni Unite. Non è solo l’ottimismo istituzionale di chi deve fare il pastore solerte e infaticabile di quell’afflitto gregge usando l’arrugginita macchina dell’Onu. È il ritratto di quanto sembrava fermentare, cancellando il flagello concertato e metodico di dittatori indistruttibili: despoti corrotti come [Sese Seko] Mobutu, ma anche lisi padri della patria come [Kenneth David] Kaunda, marxisti da caserma come [Hailé Mariam] Menghistu. Abbastanza per inoculare con ragione il tarlo dell’afrottimismo e muovere [Bill] Clinton attraverso le capitali di questo risveglio per applaudire, confortare, spronare. (Domenico Quirico, Stampa, 11 giugno 1998, p. 7, Estero) • L’«afro-ottimismo» di qualche anno fa è però finito. La comunità internazionale, Usa in testa, ha scoperto che il continente va alla deriva. (Corriere della sera, 19 aprile 2000, p. 11, Politica) • Ora i potenti della Terra si occuperanno di Reinaldo che grazie a loro non morirà, andrà a scuola e diventerà un ingegnere. Alle fiabe non crede nessuno, però sul summit di luglio contano in molti, in Africa. Potrebbe essere la grande svolta, la trasformazione dal cronico pessimismo all’«afrottimismo», un neologismo così strano da sembrare una contraddizione in termini. (Ugo Tramballi, Sole 24 Ore, 14 giugno 2005, p. 9, Commenti e Inchieste).
Composto dal confisso afro- aggiunto al s. m. ottimismo.
Già attestato nella Repubblica del 30 marzo 1998, p. 12, Politica estera (Arturo Zampaglione).