agente di prossimita
agente di prossimità loc. s.le m. e f. Agente di polizia locale incaricato della sorveglianza di un quartiere urbano, con il compito di stabilire un contatto diretto con i cittadini. ◆ il ministro [Enzo Bianco] taglia corto: «Le decisioni prese le comunicheremo nei loro dettagli quando diventeranno operative anche perché al Comitato si è parlato pure di coordinamento e di nuove modalità per la presenza delle forze di polizia sul territorio». La filosofia, comunque, è quella dell’«agente di prossimità»: sempre lo stesso che, partendo dalla singola scuola, è destinato a prendere confidenza, come poliziotto di quartiere, con la comunità di quella determinata area. (Dino Martirano e Paolo Brogi, Corriere della sera, 8 settembre 2000, p. 7, Politica) • Spesso, vista l’endemica carenza di organico, l’agente di prossimità si trova ad operare lontano dal territorio per coprire turni scoperti o per compiti amministrativi e istituzionali. In pratica accade, come lo scorso luglio ad esempio, che il vigile di quartiere del Gratosoglio si trovi a dirigere il traffico al Ticinese o ancora che quello di San Siro si trovi a coprire i turni al centralino del Radiomobile. (Giuzzi Di Cesare, Avvenire, 29 settembre 2004, p. 13, Oggi Italia) • Arrivano 40 vigili in più nei quartieri, e dei 600 attualmente in organico al corpo della polizia municipale, 270 saranno al fianco dei cittadini come agenti di prossimità. (Silvia Bignami, Repubblica, 19 ottobre 2007, Bologna, p. II).
Espressione composta dal s. m. e f. agente, dalla prep. di e dal s. f. prossimità, ricalcando l’espressione fr. agent de proximité.
V. anche agente-amico, agente di quartiere, polizia di prossimità, vigile di quartiere.