agente
agènte agg. e s. m. e f. [dal lat. agens -entis, part. pres. di agĕre «fare»]. – 1. agg. Che agisce, che provoca un determinato effetto; con sign. più partic. in filosofia: causa a., lo stesso e meno com. che causa efficiente (v. causa); intelletto a., in Aristotele, l’intelletto che rende intelligibili in atto le forme o idee potenzialmente presenti nelle immagini sensibili. 2. s. m. Colui che agisce, che fa l’azione, contrapp. a chi la subisce. In sintassi, complemento di a., complemento che in una prop. passiva indica la persona, o l’animale, che compie l’azione (es.: «non sei stato visto da nessuno»; «il gregge fu assalito dai lupi»); per la funzione logica corrisponde al soggetto della prop. attiva. 3. s. m. e f. Chi agisce per conto di terzi, o tratta affari altrui, o fornisce determinati servizî; la persona fisica attraverso la quale un ente agisce. In partic.: a. Negli affari commerciali, nelle negoziazioni e contrattazioni: a. d’affari, con senso generico; a. economico, sinon. di operatore economico; a. di pubblicità, chi procura rapporti d’affari pubblicitarî; a. teatrale, cinematografico, mediatore, rappresentante che tutela gli interessi degli artisti e ne gestisce i contratti; a. letterario, chi tutela gli interessi di un autore, curandone i contratti con le case editrici e la pubblicazione delle opere; agenti di borsa, mediatori e commissionarî di borsa, e mediatori di merci autorizzati a operare a termine nelle borse merci; a. di cambio, pubblico ufficiale autorizzato alle varie operazioni di mediazione e negoziazione dei valori pubblici (esecuzione coattiva delle operazioni di borsa, accertamento del corso dei cambî, vendita all’incanto dei valori pubblici, ecc.). Nel contratto di agenzia, si chiama agente (nell’uso, anche a. di commercio, a. di vendita) la persona che assume stabilmente l’incarico di promuovere, per conto di altri, la conclusione di contratti di vendita in una zona determinata, dietro retribuzione proporzionale agli affari conclusi (provvigione) e spesso, ma non sempre, con diritto di esclusiva. Con funzione attributiva, banca a., banca autorizzata ad agire per conto della Banca d’Italia in materia di scambi, importazioni ed esportazioni, ecc. b. Agenti di polizia, le guardie che fanno parte della Polizia di stato; nell’uso corrente è molto com. senza specificazione, e con sign. generico: è venuto un a., è stato fermato da un a., chiamare gli a., ecc.; per analogia, gli a. della polizia (e della polizia ferroviaria, della polizia stradale, ecc.). Agenti di custodia, personale militarizzato che ha l’incarico di custodire e vigilare i detenuti negli stabilimenti carcerarî. Agente delle tasse, denominazione generica e di uso com. per indicare il pubblico ufficiale incaricato di accertamenti fiscali o della imposizione e riscossione di imposte e tasse. A. postali, i dipendenti dell’amministrazione delle poste e telecomunicazioni con mansioni meno elevate rispetto ai funzionarî; a. ferroviarî, tutti i dipendenti dell’amministrazione delle ferrovie, o, con valore limitativo, il solo personale ausiliario. c. Agenti diplomatici, organi di relazioni internazionali (ambasciatori e nunzî, ministri e internunzî, incaricati d’affari) costituiti in base al rapporto di missione diplomatica intercorrente tra lo stato di appartenenza e lo stato presso il quale sono accreditati; a seconda della durata della missione, si distinguono in permanenti e speciali (o ad hoc). A. consolari, organi mediante i quali uno stato esercita nel territorio di uno stato straniero, e per concessione di questo, attività del suo diritto interno (stato civile, passaporto, leva, successioni, ecc.) e solo eccezionalmente attività di diritto internazionale. d. Nei servizî d’informazione militare, si chiama agente (e nell’uso corrente a. segreto) la persona che raccoglie o contribuisce a raccogliere dati utili, non mantenendo rapporti palesi con gli organi dei servizi e i loro componenti. e. Nel linguaggio giur., a. provocatore, chi induce altri a commettere un reato allo scopo di avere la prova del reato e quindi denunciarlo o arrestarlo. Con sign. più ampio, nel linguaggio giornalistico, chi, per conto di un governo straniero o di un’organizzazione politica, spionistica, ecc., è incaricato di fomentare rivolte e disordini o suscitare reazioni che diano occasione ai mandanti di intervenire o comunque di risolvere la situazione a proprio vantaggio. 4. s. m. Ciò che suscita una qualche azione nei corpi: a. In chimica, sostanza che provoca o modifica l’andamento di una reazione: a. catalitico, a. ionizzante, a. ossidante, a. riducente, a. vulcanizzante. b. In medicina, a. patogeno, che provoca processi morbosi; a. terapeutico, che ha effetti curativi. c. In geografia fisica, a. atmosferici, il vento, la pioggia, ecc., in quanto esercitano un’azione dinamica o chimica. d. In mineralogia, si chiamano impropriam. a. mineralizzatori i componenti volatili dei magmi perché, in sufficiente concentrazione, ne diminuiscono la viscosità favorendo la formazione di grossi cristalli. e. In economia politica, si dicono a. naturali i minerali, le forze idrauliche, la ventilazione, il calore, l’umidità, la luce, l’aria, quali fattori di produzione distinti dal suolo propriamente detto, ma compresi spesso con esso nel fattore «terra» e aventi in comune la caratteristica di non poter essere accresciuti, o solo in piccola parte e lentamente, dagli sforzi dell’uomo.