aggiornare
v. tr. [der. di giorno; nei sign. 2 e 3 ricalca il fr. ajourner] (io aggiórno, ecc.). – 1. poet. a. Illuminare a giorno, rischiarare: il sol, che le mie notti aggiorna (Bembo). b. intr., impers. Farsi chiaro, farsi giorno: Cavalca e quando annotta e quando aggiorna (Ariosto); il fero impeto primo Forza è schivare: aggiornerà frattanto (Alfieri). 2. Rinviare, rimettere ad altro giorno, ad altra data: a. una seduta, una causa; a. la trattazione di una questione; i lavori della conferenza sono stati aggiornati al 15 settembre. 3. Tenere a giorno, rivedere e completare un’opera per renderla rispondente alle esigenze presenti: aggiornò il suo libro fino agli avvenimenti contemporanei; a. un registro, un catalogo; analogam., a. un archivio, una biblioteca, per ciò che riguarda la catalogazione, l’ammodernamento dei metodi di registrazione e consultazione, l’acquisto di materiale recente di studio, ecc. Per estens., a. le proprie conoscenze, mettersi, tenersi al corrente: aggiornami sui prossimi sviluppi; con sign. sim. il rifl. aggiornarsi, che è usato anche col valore più ampio di rinnovarsi, svecchiarsi, evolversi mettendosi al passo con i tempi nuovi, le nuove idee o le nuove esigenze, riferito a persone o anche a enti e istituzioni: aggiornarsi alle ultime tendenze del mercato; aggiornarsi sulle ultime novità del campo tecnologico; il mondo è cambiato e dovete aggiornarvi anche voi!; vecchie e venerabili accademie che stentano ad aggiornarsi. ◆ Part. pass. aggiornato, anche come agg.: un manuale, un trattato aggiornato; e di persona: non mi sembri troppo aggiornato sulla questione.