aggiustare
v. tr. [der. di giusto 1]. – 1. a. Mettere o rimettere un oggetto nelle condizioni richieste per il suo buon uso o funzionamento; accomodare, riparare: a. qualcuna macchina, un motore, un orologio; a. un vestito, riadattarlo in modo che stia bene; fig. iron., a. qualcuno, o aggiustarlo per le feste, conciarlo in malo modo, spec. in espressioni di minaccia: t’aggiusto io!, ora l’aggiusto io, vedrai! b. Con la particella pron., rimettere in ordine, sistemare: aggiustarsi le vesti, la cravatta, gli occhiali sul naso, i capelli; anche rifl.: s’era aggiustata proprio benino. c. Regolare adattando, mettendo a punto: a. l’oculare di uno strumento ottico alla propria vista; in partic., nel linguaggio milit., a. il tiro (v. aggiustamento); anche a. la mira, i colpi; per analogia, a. un calcio, un ceffone, uno schiaffo a qualcuno, darli, assestarli. d. fig. Mettere in regola, regolare: a. i conti, a. una partita commerciale; comporre, sistemare: a. una faccenda, una lite, una questione. Nel linguaggio giornalistico, a. un processo, riuscire a indirizzarlo a proprio vantaggio. 2. rifl. a. Mettersi d’accordo, venire a un accomodamento (in fatto d’interessi e sim.): per il prezzo, ci aggiusteremo facilmente (o mi aggiusterò io con lui); tu, ora, cerca di concludere l’affare, poi tra noi ci aggiusteremo in qualche modo. b. region. Sistemarsi: speravano di aggiustarsi in una grossa cascina e lavorare tutti quanti e star bene (Pavese). ◆ Part. pass. aggiustato, anche come agg. (v. la voce).