agitare
v. tr. e intr. pron. [dal lat. agitare, frequent. di agĕre «spingere»] (io àgito, ecc.). – 1. tr. Muovere con forza, sbattere, scuotere: a. una bottiglia; a. il fazzoletto, salutando qualcuno; un vecchio mal vissuto ... agitava in aria un martello, una corda (Manzoni); le morte foglie Che al ceppo delle quercie agita il vento (Pascoli). 2. tr. fig. a. Incitare: a. il popolo, le masse, spingendole all’azione, alla lotta, a disordini; letter., a. i cavalli, incitarli alla corsa: Agitava i destrieri il grande Ettorre (V. Monti). b. Commuovere, eccitare, turbare: a. l’animo, la fantasia; un grande ideale agitava i cuori; era agitato da funesti presagi. c. Discutere, trattare: a. una questione, un problema; a. un processo, una causa. d. Volgere in mente: a. un progetto, un’idea, un proposito. 3. intr. pron. a. Muoversi animatamente, con forza o con irrequietudine: il mare comincia ad agitarsi; il malato s’ è agitato tutta la notte nel letto; si agitava sulla sedia. b. fig. Di sentimenti, idee e sim., manifestarsi nello spirito con una certa violenza: un sentimento nuovo si agitava nel suo animo. Di persona, turbarsi, eccitarsi, essere inquieto o in forte ansia: non capisco perché ti agiti tanto; cerca di essere calmo e non ti agitare. Di un popolo, di categorie di lavoratori, compiere azioni comuni per la realizzazione di ideali, per la soluzione di questioni sindacali, ecc.: l’Italia da circa mezzo secolo si agita, si travaglia per divenire un sol popolo e farsi nazione (D’Azeglio); gli operai delle fabbriche cominciarono ad agitarsi.