agonia
agonìa s. f. [dal gr. ἀγωνία «lotta» (der. di ἀγών: v. agone 1), da cui anche il lat. eccles. agonia «angoscia; l’angoscia che precede la morte»]. – 1. Il periodo che precede la morte, caratterizzato da un progressivo affievolimento delle funzioni vitali (cioè intermittenza del respiro, affievolimento e irregolarità dei battiti cardiaci, indebolimento e scomparsa del polso periferico, diminuzione della temperatura, e, di solito, abolizione della coscienza): essere in a.; entrare in a.; suonare l’a., suonare la campana con lenti rintocchi per invitare i fedeli a pregare per l’anima di un agonizzante (uso che, nella prassi, va ormai scomparendo); funzione dell’a., o tre ore di a., funzione religiosa che la chiesa celebra il venerdì santo con preghiere o prediche per commemorare le tre ore passate da Gesù sulla croce. 2. fig. a. letter. Momento o periodo che precede la fine di qualcosa (anche materiale), il suo venir meno: la lenta a. di un amore, della luce del giorno; il lampione all’angolo languiva nella sua a. (Palazzeschi). b. Più com., angoscia, stato di ansiosa o dubbiosa attesa: liberatemi da questa a.; star qui ad aspettare è una vera agonia.