alato
agg. [dal lat. alatus, der. di ala «ala»]. – 1. Fornito d’ali, o raffigurato con le ali: cavallo a.; angeli, diavoli a.; Mercurio, il dio a.; la vittoria a. di Samotracia, nota opera statuaria greca (più nota come Nike di Samotracia). Per estens., che corre veloce per l’aria, o rapidissimo, leggero, e fig. elevato, sublime, detto spec. della parola: Lieve qual vento o quale a. folgore (Manzoni); le rivolse a. parole; un’orazione a.; or via, diffondi, o vate, Sovr’essi il coro de le strofe a. (Carducci). Talora sostantivato, spec. al plur., per indicare esseri alati in genere e anche soprannaturali. 2. estens. a. In anatomia, scapole a., con margine sporgente, per malformazione. b. In botanica, di organi forniti d’espansioni sottili in forma di ali: es., i semi dei pini, le samare, il picciolo dell’arancio, i fusti di varie piante, ecc. In ampelografia, si dicono alati i grappoli d’uva che presentino una o due ali, ossia dei grappoletti laterali rispetto al grappolo centrale più o meno compatto. 3. In araldica, attributo dei volatili che hanno ali di smalto diverso da quello del corpo; di animali raffigurati con ali contro la loro natura, come leoni, cani, cavalli, tori, ecc.; del fulmine munito di quattro alette. Anche parti della figura umana, come la mano, possono essere alate.