albergo
albèrgo s. m. [dal got. *haribergo «alloggiamento militare», attrav. le varianti mediev. haribergum, harbergum, albergum] (pl. -ghi). – 1. a. Edificio appositamente costruito o adattato, attrezzato in modo da poter dare, a pagamento, alloggio ed eventualmente anche vitto a ospiti di passaggio per un soggiorno temporaneo: ci fermammo a pernottare al primo a.; un a. di lusso; scegliere un a. a cinque stelle; scherz., dormire all’a. della luna, delle stelle, all’aperto. A. (o ostello) per la gioventù, albergo sommariamente attrezzato per ospitare, per un periodo di tempo limitato, i giovani turisti in transito ed eventualmente i loro accompagnatori. Con sign. più particolare, a. diurno, locale aperto al pubblico, nel quale, soprattutto nel passato, erano riuniti varî servizî occorrenti durante la giornata a chi si trovava lontano da casa propria (gabinetti, bagni, lavandini, servizî di barbiere e parrucchiere, stiratura di abiti, lucidatura di scarpe, sala di scrittura, deposito di bagagli e così via). In posizione appositiva, casa albergo, v. casalbergo. b. In senso astratto, ospitalità, ricovero per la notte: lo invitò la sera, a cena e albergo (Fior. di s. Franc.); con questa accezione, spec. nelle locuz.: chiedere, prendere, dare a.; fig., letter., sede, ricetto: da sì lieta vita Son fatto a. d’infinita doglia (Petrarca); dare a., accogliere in sé: dare a. a dolorosi pensieri. 2. a. ant. e poet. Dimora abituale, casa d’abitazione: e guarda quelli A. solitari de’ pastori (T. Tasso); allor che l’ampie Scale salì del maritale a. (Parini); dalle finestre Di questo a. ove abitai fanciullo (Leopardi); o, più genericam., soggiorno, residenza: Dove altro a. era di questo meno Conveniente a i sacri studi ..? (Ariosto); a noi Morte apparecchi riposato a. (Foscolo). b. estens. Il luogo dove stanno abitualmente gli animali, anche uccelli e volatili: D’un popol di formiche i dolci a., Cavati in molle gleba Con gran lavoro (Leopardi); a l’a. amico ... La rondinella torna ed a l’amore (Carducci). Anche nel linguaggio venatorio: caccia all’a., quella che si esercita nel luogo (alberi, rocce, vecchi edifici) ove determinate specie di uccelli si rifugiano di notte; andare all’a., andare a tale caccia. 3. ant. Alloggio a truppe di passaggio: diritto d’a., albergheria (nel sign. 2 a). 4. A. dei nobili: nome dato nel medioevo a consorterie di famiglie nobili, e in partic. a quelle che fiorirono numerose nella repubblica di Genova, abolite nel 1576. ◆ Dim. alberghétto, albergo piccolo e modesto; spreg. albergùccio, più che modesto; pegg. albergàccio.