alcole
àlcole (anche àlcol e àlcool, più comuni nelle accezioni del n. 2) s. m. [dall’arabo al-kuḥl, termine che designò in origine un minerale, il solfuro d’antimonio o di piombo, poi la finissima polvere che se ne ricavava, usata, in Oriente, per la cosmesi degli occhi; in Occidente indicò, in alchimia, ogni corpo ridotto in polvere sottilissima, e più tardi la parte più sottile, essenziale, di un corpo; di qui il sign. attribuitogli da Paracelso, di «spirito di vino», da lui ritenuto la quintessenza del vino stesso]. – 1. In chimica, composto organico derivato da un idrocarburo, saturo o no, per sostituzione di uno o più atomi di idrogeno con altrettanti gruppi ossidrili −OH. Gli alcoli prendono il nome dall’idrocarburo dal quale si considerano derivati (a. etilico da etano, a. benzilico da benzene, ecc.), oppure, nella nomenclatura ufficiale, aggiungendo al nome dell’idrocarburo il suffisso -olo (metanolo da metano, propanolo da propano, ecc.); si distinguono in primarî, secondarî, terziarî secondo che il radicale alchilico sia legato al resto della molecola da un legame semplice, doppio, triplo; a seconda poi del numero degli ossidrili posseduti si distinguono in mono-, bi-, trivalenti, ecc. A. alifatici, o aciclici, sono quelli a catena aperta di atomi di carbonio; aromatici quelli derivati da composti a catena chiusa (e, in partic., fenoli quelli che hanno l’ossidrile unito a un atomo di carbonio dell’anello benzenico); a. superiori sono gli alcoli alifatici a più di 6 atomi di carbonio. Molti alcoli, spec. quelli monovalenti saturi, esistono in natura sotto forma di esteri o si ottengono da processi di fermentazione di sostanze zuccherine. Nell’industria, gli alcoli superiori hanno notevoli usi come solventi, come materie prime per sintesi, per la preparazione di aldeidi, chetoni, di plastificanti, tensioattivi, ecc. 2. a. Nell’uso corrente, la parola indica soprattutto e specificatamente l’a. etilico, o spirito di vino, sia nel suo uso farmaceutico e medicamentoso (disinfettare la ferita con l’a.; farsi delle frizioni con a. mentolato; a. rettificato) sia come base per la fabbricazione di liquori o come componente delle diverse bevande alcoliche (la fabbricazione dell’a., l’imposta sulla vendita dell’a.). b. Per estens., bevanda alcolica: un uomo dedito all’a.; un essere abbrutito dall’a.; avere la mente annebbiata dall’a.; reggere bene, male l’alcol. c. A. denaturato (detto anche spirito da ardere), alcol etilico destinato a usi industriali, e perciò immesso nel commercio con l’aggiunta di sostanze sgradevoli al gusto, che ne impediscono l’utilizzazione per usi alimentari. Con lo stesso sign., anche assol., senza aggettivo: accese una macchinetta ad alcool, mise a bollire l’acqua per il tè (A. Negri).