alienare
v. tr. [dal lat. alienare, der. di alienus «altrui»] (io alièno, ecc.). – 1. Trasferire ad altri proprietà o diritti su beni per mezzo di vendita, donazione, mutuo, ecc.: a. un bene; nel donare le sue terre dispose che, per un decennio, queste non si potessero vendere né in altro modo alienare. 2. Allontanare, distogliere: a. una persona da un’altra; a. da una persona l’animo, l’affetto, la benevolenza di qualcuno; ha agito in modo da alienarsi l’amicizia di tutti; alienarsi qualcuno, renderselo estraneo o nemico. In partic., portare a uno stato di alienazione (nel sign. 3 del sost.). 3. a. rifl., letter. Astrarsi: per un istante parve alienarsi in un suo pensiero (D’Annunzio). Alienarsi dalla mente, dalla ragione, uscire di senno (v. alienato). b. intr. pron. Rendersi estraneo a sé stesso, ridursi a cosa perdendosi nella realtà esterna; più genericam., estraniarsi: alienarsi dal lavoro, dalla famiglia, dalla realtà. ◆ Part. pres. alienante, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. alienato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).