allargare
v. tr. e intr. [der. di largo] (io allargo, tu allarghi, ecc.). – 1. tr. Rendere più largo, più ampio: a. una piazza, una strada, un fóro, un vestito stretto; estens., a. le braccia, aprirle, scostandole dalla linea dei fianchi, anche in segno di rassegnazione: che posso farci?, disse allargando le braccia. Fig.: a. le ricerche, estenderle; a. la cerchia dei proprî affari; a. la mano, consentire o fare maggiori spese, mostrarsi generoso: diventando vecchio ha cominciato ad a. la mano; parole che allargano il cuore, l’animo, che confortano; a. il freno, dare maggiore libertà; con il sign. di ampliare, estendere: a. il voto, estendere il diritto di voto a un maggior numero di cittadini: a. il voto ai cittadini extracomunitari; a. il governo, estendere a un maggior numero di partiti la partecipazione al governo. Nel linguaggio sport., a. il gioco, agire in modo da ampliare lo spazio di gioco. Nel linguaggio musicale, usato assol., rallentare il movimento nell’esecuzione di un pezzo. 2. rifl. e intr. pron. Divenire più largo; ampliarsi, estendersi: la strada dopo la curva si allarga; fig.: ci siamo allargati un po’ troppo, nelle spese, nel tenore di vita; mi si allarga il cuore, per qualche consolazione e sim. 3. intr. (aus. avere). In marina, allargare, o allargarsi, di imbarcazione che si porta al largo allontanandosi dalla riva o da altra unità; anche come comando: allarga! (più usate le forme largare, largarsi, larga!). Nel linguaggio corrente e sportivo, allargare in curva, portarsi con la vettura, la bicicletta o la motocicletta all’esterno della strada o della pista, anche come manovra, nelle corse, per danneggiare un avversario; nel calcio, a. sulle ali, a. a destra o sulla destra, spostare lateralmente l’azione di gioco. ◆ Part. pass. allargato, anche come agg. (v. la voce).