allarme
s. m. [sostantivazione della locuz. all’arme, comando militare]. – 1. Comando o segnale per ordinare alle truppe d’impugnare le armi e tenersi pronte per affrontare un pericolo: dare, suonare, ordinare l’a.; al primo, al secondo a.; estens., segnale di pericolo in genere: grida di a.; segnale d’a.; a. aereo, dato di solito con il fischio delle sirene, per avvertire dell’approssimarsi di un’incursione aerea (con questa accezione, per estens. e spesso con uso assol., anche la durata del pericolo: durante l’a. tutte le luci dovevano essere spente; dare il segnale di cessato a.; anche fig.: cessato a., mia suocera non viene più); falso a., anche fig., notizia falsa, voce infondata o sim., che provoca un timore ingiustificato; campanello d’a., in senso proprio e fig., v. campanello. 2. a. Impianto o dispositivo, per lo più elettronico, installato su veicoli o in ambienti allo scopo di rilevare e segnalare, mediante avvisi acustici, luminosi o comunicazioni inviate a una centrale di controllo, tentativi di furto o di effrazione: montare l’a. sull’automobile; si è rotto l’allarme. b. Strumento o dispositivo usato per indicare eventuali anormalità nel funzionamento di apparecchi, macchine, impianti, ecc.: segnalazione di allarme. 3. a. Ansia, apprensione, come sentimento generato dall’esistenza o imminenza di un pericolo anche soltanto temuto: mettere, stare, tenere in a.; sono stato in a. per te; la malattia del padre li tenne in allarme. Nel linguaggio giur.: procurato a. presso l’autorità, reato contravvenzionale di chi, annunciando disastri, infortunî o pericoli inesistenti, suscita apprensione presso l’autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio. b. In psichiatria, sentimento di a., sentimento caratteristico della nevrastenia e dell’ipocondria, caratterizzato da apprensione, dubbio e sfiducia nella validità del proprio organismo. c. In patologia, la prima delle tre fasi che si succedono nella sindrome generale di adattamento (v. questa voce), nella quale l’organismo non ha ancora acquisito la capacità di adattarsi allo stimolo nocivo, e dà segni molteplici di sofferenza generale; può esistere anche come fenomeno biologico a sé stante, quando lo stimolo agisce una volta sola e non reiteratamente.