allegrezza
allegrézza s. f. [der. di allegro]. – 1. Sentimento di viva gioia che si prova nel conseguimento o nella speranza di un bene, e si riflette per lo più esteriormente negli atti e nell’aspetto: provare, sentire a., viva a., grande a., un’intima a.; mostrare a.; non poteva nascondere la sua a.; aveva il volto raggiante per l’a.; Per tanti rivi s’empie d’allegrezza La mente mia (Dante); Cotesta età fiorita È come un giorno d’a. pieno (Leopardi); ringraziate il cielo che v’ha condotti a questo stato ... per disporvi a una a. raccolta e tranquilla (Manzoni). È contrapposta in genere alla tristezza e, in quanto si mostri esternamente, al pianto: i temperamenti emotivi passano facilmente dall’a. alla malinconia; Vergine benedetta, Che ’l pianto d’Eva in a. torni (Petrarca). 2. non com. Cosa o avvenimento che è motivo di allegrezza: nella vita ci sono più preoccupazioni che allegrezze; ringraziate il cielo che v’ha condotti a questo stato, non per mezzo dell’allegrezze turbolente e passeggiere, ma co’ travagli e tra le miserie (Manzoni). 3. estens., letter. Vivacità (di colori, di tinte): opera in fresco ... molto praticamente condotta e con una a. di colori molto vaghi (Vasari).