alternanza
s. f. [der. di alternare]. – 1. L’alternare e più comunem. l’alternarsi; successione alterna di fatti, manifestazioni, fenomeni, e sim.: l’a. delle stagioni; la vita è un’a. di dolori e di gioie. Nel linguaggio politico e giornalistico, l’avvicendamento al governo di partiti che appartengono a opposti schieramenti (per es., l’a. di conservatori e laburisti nel governo inglese); o anche l’avvicendamento alla guida del governo di esponenti provenienti dalla coalizione dei partiti della maggioranza. 2. In linguistica, il comparire di certi fenomeni in sostituzione reciproca entro un sistema morfologico: a. vocalica (detta anche apofonia); a. consonantica (come per es. l’a. consonantica grammaticale, nel germanico comune, per la quale si alternano nella coniugazione forme con cons. fricativa sorda e occlusiva sonora); a. accentuativa (come nel greco παιδεῦσαι infinito e παίδευσαι imperativo). 3. In biologia: a. Legge delle a., legge di crescenza, secondo cui i grandi segmenti dell’organismo, come il tronco da una parte e gli arti dall’altra, non crescono simultaneamente né parallelamente, ma una spinta di crescita per l’uno è accompagnata da rallentamento per l’altro; un’analoga alternanza esiste tra crescita in lunghezza e crescita nello spessore, sia di tutto l’organismo, sia di singoli segmenti. b. A. di generazioni o generazione alternante, in botanica, successione, nel ciclo di sviluppo d’una specie, di due generazioni o fasi differenti, una aploide, e l’altra diploide, alternanti fra di loro e dipendenti da due modi diversi di riproduzione, uno agamico, o meglio vegetativo, e l’altro gamico; in zoologia, successione di individui aventi riproduzione sessuata e di altri a riproduzione asessuata.