alternativo
agg. [der. di alternare]. – 1. Che procede in modo alternato: moto a., che va vicendevolmente in un senso e nel senso opposto; corrente a., lo stesso che alternata (v. corrente3); macchina a., motore a., in cui il moto di va e vieni dello stantuffo viene trasformato in moto rotatorio dell’albero (o viceversa), per es. mediante un meccanismo di biella-manovella. 2. In diritto, di obbligazione che ha per oggetto due o più prestazioni diverse, e di cui il debitore si libera secondo una scelta che di regola spetta al debitore stesso, ma può spettare anche al creditore, a un terzo, o al giudice. 3. In economia, beni a. (o beni concorrenti nell’offerta), in contrapposto ai beni ad offerta congiunta, quei beni l’offerta di uno dei quali diminuisce quando il prezzo dell’altro bene aumenta; per es., se su un medesimo terreno sono possibili le coltivazioni del grano e del granturco, aumentando il prezzo del granturco sarà conveniente espanderne la produzione e quindi ridurre quella del grano. 4. a. Di mezzo, realtà o soluzione a cui si può ricorrere in sostituzione di altro che venga a mancare, o che comunque si voglia o si debba scartare; o anche, più generalm., che offre una possibilità di scelta: percorso a.; cercare (o ricorrere a) fonti a. di energia; non si possono abolire certe istituzioni senza avere prima creato strutture alternative. b. Di espressione o attività culturale, artistica, politica, o di stile di vita che si contrappone polemicamente ai modelli ufficiali, condivisi e dominanti: stampa, musica a.; cinema a.; cucina a.; modo di vivere a.; un giovane molto a.; cultura a., altrimenti detta controcultura (v. la voce). Per una analoga estensione semantica, si è parlato anche di medicina a. per indicare genericam., in contrapp. alla medicina ufficiale (o sperimentale), metodi terapeutici quali, per es., l’omeopatia e l’agopuntura. ◆ Avv. alternativaménte, in modo alterno, a vicenda, a turno, ora l’uno ora l’altro: procedere alternativamente; le due macchine funzionano alternativamente; venivan poi le donne, tenendo quasi tutte per la mano una bambina, e cantando alternativamente il Miserere (Manzoni).