alterno
altèrno agg. [dal lat. alternus, der. di alter «altro»]. – 1. Che s’alterna, che s’avvicenda con altro; disposto o ripetuto a intervalli: il movimento a. delle braccia nel camminare; le a. vicende della vita; a giorni a., un giorno sì e uno no; dopo un corso di fortuna alterno (T. Tasso); l’alterna Onnipotenza delle umane sorti (Foscolo); Cantando i canti de la gioia in cori a. (D’Annunzio); rime a., lo stesso che alternate. 2. In botanica, si dicono a. o sparsi o isolati i fillomi (foglie, ecc.) quando s’inseriscono sull’asse uno per nodo, così da non risultare opposti (si contrappone a verticillato). 3. In medicina, sindromi a., sindromi dovute a lesione unilaterale del tronco dell’encefalo, che si manifestano con alterazioni della motilità e della sensibilità nel lato del corpo opposto a quello della lesione. 4. a. In matematica, serie a. equivale a serie alternante (v. alternante). b. In geometria, angoli a. interni, relativi a due rette r, s tagliate da una trasversale t, sono due angoli situati da parti opposte di t e delimitati, l’uno da una semiretta di r e da una di t e l’altro da una di s e da una di t in maniera tale che le due semirette di t abbiano in comune un segmento. Angoli a. esterni si hanno invece quando le due semirette di t non hanno nessun punto in comune. ◆ Avv. alternaménte, in modo alterno, a vicenda: guardava alternamente ora lui ora me; il fascio di luce appariva e scompariva alternamente. Non differisce fondamentalmente da alternatamente (v. alternato) e alternativamente (v. alternativo).