altrui
altrùi pron. indef. e agg. poss. [lat. *alterui, dat. di alter, modellato su cui]. – 1. pron., letter. Altra persona. Fu usato anticam. con varie preposizioni: per odio d’a. (Petrarca); come piace ad a. (Boccaccio); più che non suol con a. (Dante). Più frequente, nell’uso letter., senza preposizione, come compl. oggetto: del pianeta Che mena dritto a. per ogne calle (Dante); e spec. come compl. di termine: E a te soavemente i lumi chiuse Il gallo, che li suole aprire a. (Parini). 2. agg. Più com. in funzione di agg. poss., degli altri, che appartiene ad altri: come sa di sale Lo pane a. (Dante); parte con le gambe proprie, parte con le gomita a., ottenne ciò che più gli premeva in quel momento, d’esser fuori di quel serra serra (Manzoni); anche fuori dell’uso letter.: i meriti a., le cose a., la roba altrui. Talora sostantivato, ciò che appartiene ad altri: chi dell’a. prende, la sua libertà vende (prov.).