alzata
s. f. [der. di alzare]. – 1. L’alzare o l’alzarsi: a. di un muro, di un edificio; a. di scudi, più com. levata; a. di spalle, come gesto di noncuranza o disprezzo; a. di testa, puntiglio, capriccio; a. d’ingegno, trovata ingegnosa (per lo più iron.); votazione per a. di mano, per a. e seduta, in cui si approva alzando la mano, e rispettivam. alzandosi in piedi. Nel linguaggio venatorio, sinon. di levata, cioè il levarsi in volo di uccelli, spontaneo o provocato: sparare all’alzata. Con accezioni speciali nel linguaggio sport.: nella pallacanestro, il lancio della palla in aria da parte dell’arbitro, entro il cerchio centrale del campo, per dare inizio al gioco; nella pallavolo, passaggio alto della palla a un compagno perché possa effettuare una efficace azione d’attacco; nella pesistica, sollevamento in alto da terra del manubrio o della sbarra con completa distensione delle braccia. 2. Nell’arredamento: a. Soprammobile o vassoio a più ripiani per frutta o altro. b. A. di un mobile, parte di esso appoggiata alla parete, mensoletta e sim.: la scrivania in fondo, con sull’a. un crocifisso più piccolo, eretto sopra un calvario di libri e di carte (Palazzeschi). 3. Nelle costruzioni edilizie: a. La facciata verticale dello scalino (detta anche frontalino), e la misura della sua altezza. b. non com. Alzato, come sinon. di prospetto. 4. In tipografia, interlinea di 3 o 4 punti, ritagliata secondo la forza di corpo dei caratteri, che si usava sottoporre alle righe da stampare in diverso colore (solo per piccole tirature) perché fossero le sole a prendere l’inchiostro, evitando la doppia composizione. 5. In meccanica, a. di una valvola, massimo scostamento di una valvola dalla sua sede, misurato secondo l’asse di questa, nell’apertura di una luce. 6. Nel linguaggio banc., a. di cassa, verifica giornaliera di cassa, eseguita in banca dal cassiere principale e da un funzionario a ciò designato. ◆ Dim. alzatina: diede un’alzatina di spalle.