amanuense
amanüènse s. m. [dal lat. amanuensis, tratto dalla locuz. a manu servus «schiavo che ha l’incarico di copiare a mano»]. – 1. Chi, prima della diffusione della stampa, copiava manoscritti per mestiere, a servizio di privati, o del pubblico, spesso in officine gestite da venditori di libri; il termine è riferito soprattutto al periodo medievale, e corrisponde allo scriba del mondo classico. Alcuni amanuensi, spec. nel sec. 15°, furono famosi calligrafi e fornirono esemplari di lusso, spesso miniati. 2. Impiegato al quale è particolarmente commesso l’incarico di scrivere a mano atti o documenti, soprattutto nei casi in cui la legge richiede l’uso della scrittura manoscritta nella formazione di atti: a. di notaio. Talvolta con uso fig. e spreg., di persona che compie un lavoro non originale e di concetto, ma piattamente e fedelmente esecutivo.