amare
v. tr. [lat. amare]. – 1. Sentire e dimostrare amore per qualcuno, nelle varie accezioni che può avere la parola amore; come sentimento puramente religioso e spirituale: a. Dio; come affetto tra congiunti, come amicizia: a. la famiglia, i figli, i genitori, gli amici; come carità cristiana: ama il prossimo tuo come te stesso; a. i poveri e gl’infelici; bisogna a. anche i proprî nemici. In partic., sentire una forte attrazione affettiva e sessuale nei confronti di qualcuno, esserne innamorato: l’amò da quando la conobbe; amava un compagno di studî e ne era riamata; a. appassionatamente, disperatamente, con tutta l’anima; può talora indicare anche l’atto sessuale, come sinon. di fare l’amore. Usato assol.: chi ama davvero non conosce ostacoli; e con velata allusione all’amore come attività sessuale: un uomo che ha molto amato; è una donna che sa amare. Nel rifl. ha quasi sempre valore reciproco: si amano come fratelli; i due sposi si amavano teneramente; anche riferito al rapporto sessuale: rimasti soli, poterono finalmente amarsi; come rifl. vero e proprio, solo nella frase a. sé stesso, che accenna per lo più a un amore egoistico. 2. estens. a. Essere affezionato, sentire attaccamento per qualche cosa: a. la casa, il lavoro, gli animali, le arti, il denaro, il vino; avere il culto di qualche cosa: a. l’onestà, la giustizia. b. Desiderare, preferire: a. il quieto vivere. Con senso di volere, desiderare, è talora seguito da prop. oggettiva: amo starmene solo; ho sempre amato vivere in pace; amerei che tu dicessi la verità; amerei sapere, conoscere; amo credere, sono disposto a credere, vorrei credere. Ormai raro il francesismo amar meglio, preferire. c. Detto di animali: il cane ama il padrone; detto di piante e riferito a terreno, condizioni di clima, ecc., significa «aver bisogno per prosperare»: questa vite ama il terreno roccioso; sono piante che amano l’ombra. ◆ Part. pres. amante, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. amato, anche come agg.: gli amati genitori, la patria amata, la donna amata; e sost., spec. al femm. (ma oggi soltanto iron. o scherz.): è andato a passeggio con l’amata.