ambasciatoriale
agg. Da ambasciatore; relativo alle funzioni di ambasciatore. ◆ [James] Hormel era stato nominato ambasciatore da Bill Clinton nell’ottobre del 1987. Il presidente voleva da un lato ricompensare un finanziatore del partito, come è consuetudine per molti posti ambasciatoriali d’oltreoceano, dall’altro dare un’altra dimostrazione del sostegno della Casa Bianca alle rivendicazioni della comunità gay. (Repubblica, 1° luglio 1999, p. 19, Estero) • Persino una star come «Jamie» Rubin, ex portavoce di Foggy Bottom [il Dipartimento di Stato nel gergo di Washington], destinato a una grande carriera ambasciatoriale, ha preferito fuggire. (Foglio, 6 settembre 2000, p. 1, Prima pagina) • Bastano 24 ore di messaggi, infatti, per constatare le carenze nei vari appelli circa posti e prebende. Ambasciatoriali, curatoriali, ministeriali, direttoriali, funzionariali, teatrali, musicali, televisivi, artistici. Ma non si fornisce mai un curriculum concreto sulle attività della persona raccomandata: solo elogi, come nelle piaggerie d’una volta. Né si quantifica mai l’entità della retribuzione in questione: errore marchiano, giacché si tratta del parametro principale, per ogni acquisizione o assunzione. (Alberto Arbasino, Stampa, 7 marzo 2002, p. 1, Prima pagina).
Derivato dal s. m. ambasciatore con l’aggiunta del suffisso -(i)ale.
Già attestato nella Repubblica del 6 luglio 1990, p. 28 (Guido Almansi).