ambiente
ambiènte s. m. [dal lat. ambiens -entis, part. pres. di ambire «andare intorno, circondare», in origine usato come agg. riferito all’aria o ad altro fluido]. – 1. a. Spazio che circonda una cosa o una persona e in cui questa si muove o vive: alcuni animali vivono in un a. caldo; con frase ellittica, è frequente nel linguaggio scient. l’espressione temperatura a., la temperatura propria e normale di un ambiente determinato: reazione chimica che avviene a temperatura a.; talora anche nel linguaggio com.: il vino rosso si beve a temperatura a., non rinfrescato; meno com., secondo l’uso aggettivale originario, l’aria a., l’aria che circola in un ambiente. b. In biologia, l’insieme delle condizioni fisico-chimiche (temperatura, illuminazione, presenza di sali nell’acqua e nel terreno, ecc.) e biologiche (presenza di altri organismi), in cui si può svolgere la vita degli esseri viventi: a. terrestre, marino, d’acqua dolce, ecc.; le relazioni tra organismi e ambiente, oggetto di studio dell’ecologia. Con sign. più concr., la natura, come luogo più o meno circoscritto in cui si svolge la vita dell’uomo, degli animali, delle piante, con i suoi aspetti di paesaggio, le sue risorse, i suoi equilibrî, considerata sia in sé stessa sia nelle trasformazioni operate dall’uomo e nei nuovi equilibrî che ne sono risultati, e come patrimonio da conservare proteggendolo dalla distruzione, dalla degradazione, dall’inquinamento: la difesa, la tutela, la salvaguardia dell’a.; politica dell’a.; ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. c. In geologia, insieme dei caratteri fisici, chimici e biologici che intervengono nel processo di formazione e di trasformazione delle rocce (a. plutonico o ipoabissale, a. di sedimentazione, ecc.). d. In chimica, complesso di condizioni fisico-chimiche in cui si produce o che sono necessarie al prodursi di un determinato fenomeno: a. acido, a. alcalino, a. saturo, ecc. 2. fig. Complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale una persona si trova e sviluppa la propria personalità, o in cui, più genericam., si trova a vivere: ragazzi cresciuti in ambienti degradati; il collegio fu per lui un a. sano e accogliente; trovarsi nel proprio a., o fuori del proprio a.; risentire le influenze dell’a. esterno; cambiare ambiente; anche, l’insieme delle persone da cui si è abitualmente circondati: l’a. domestico, l’a. di lavoro (per un altro sign. di questa espressione, v. oltre); un a. allegro, simpatico, antipatico; se ne andò di lì per levarsi da quell’ambiente. In senso più ampio, insieme di persone aventi comuni interessi, idee, tendenze, o svolgenti una stessa attività: un a. conservatore, tradizionalista; nel linguaggio giornalistico, a. politico, centro, luogo, organo in cui si svolge attività politica (e le persone che ne fanno parte), soprattutto in quanto siano fonti d’informazione (in tale caso, l’aggettivo può anche mancare: la notizia proviene da a. bene informati). 3. Per estens. del sign. 1, vano, stanza, locale di un edificio o anche isolato: gli a. chiusi e malsani di certe casupole di periferia; arieggiare l’a.; illuminazione degli a.; a. di lavoro, complesso dei locali destinati agli operai, ai macchinarî, ecc. nelle officine, negli stabilimenti e sim.; a. confinati (v. confinato). 4. Per estens. del sign. 2, in informatica, in senso generico, il contesto tecnologico, con riferimento alle macchine o ai programmi, nel quale operano gli utenti di un determinato sistema di elaborazione di dati; in partic., a. operativo, il complesso di condizioni di lavoro, procedure e vincoli connessi con l’uso di un particolare sistema operativo, per cui l’espressione lavorare in un dato a. significa lavorare con determinate macchine o determinati programmi o sistemi operativi e solo con quelli. ◆ Dim. ambientino, stanza, vano, locale piccolo e grazioso; spesso fig.: proprio un bell’ambientino!; pegg. ambientàccio, ambiente sociale, o luogo di ritrovo, o gruppo di persone poco raccomandabili.