amianto
s. m. [dal lat. amiantus, gr. ἀμίαντος «incorruttibile», comp. di ἀ- priv. e tema di μιαίνω «corrompere»]. – Minerale, varietà di serpentino o di anfibolo, costituito di fibre sottilissime; si distinguono: l’a. di serpentino (o asbesto), il più pregiato perché si presenta in fibre morbide e flessibili; l’a. d’anfibolo, varietà fibrosa di actinolite; l’a. azzurro, o del Capo, varietà filamentosa di crocidolite; l’amosite, varietà a fibra molto lunga di antofillite. Per la sua alta resistenza alla fusione e alla combustione l’amianto è servito a fabbricare tessuti incombustibili (adoperati tra l’altro per speciali tute) ed è stato inoltre usato per guarnizioni a tenuta di vapore o d’acqua calda, per resistenze, filtri, diaframmi, ecc.; impastato con cemento dà prodotti del tipo eternit. Questi impieghi sono stati banditi dopo la constatazione che le fibre di amianto, inalate, sono cancerogene.