ammiccare
v. intr. [etimo incerto; dubbia la connessione col lat. micare «palpitare»] (io ammicco, tu ammicchi, ecc.; aus. avere). – Fare cenni di nascosto, per lo più strizzando un occhio, facendo l’occhiolino: gli ammiccava che tacesse; I0 pur sorrisi come l’uom ch’ammicca (Dante); a. con gli occhi; un lieve a. di palpebre; usato trans.: a. gli occhi, le palpebre. In usi fig., lanciare segnali allusivi, per attirare l’interesse: un libro, un film che ammicca alla fascia giovanile del pubblico. Nei giochi di carte che lo consentono, accennare a determinate carte al proprio compagno di gioco (con uso trans. o intr.: a. al compagno, a. l’asso). In usi fig., letter.: lontano ... ammiccava soltanto un lume di carbonai, e più a sinistra la stella del mattino (Verga); A la finestra de la scuola ardito S’affacciava un ciliegio, e co’ i vermigli Frutti allegro ammiccava (Carducci). ◆ Part. pres. ammiccante, anche come agg., con accezione partic. (v. la voce).