ammonire
v. tr. [dal lat. admonēre, comp. di ad- e monēre «avvisare»] (io ammonisco, tu ammonisci, ecc.). – 1. a. Consigliare, esortare autorevolmente una persona, dandole precetti utili, mettendola in guardia contro pericoli, avvisandola di fare o non fare una cosa: lo ammonii di evitare le cattive compagnie; ti ammonisco a non dargli retta; l’avevo ammonito che il suo atto poteva avere serie conseguenze. Riferito a cosa, essere di ammaestramento: ormai, ero ammonito dall’esperienza. b. Rimproverare per un fallo commesso, correggere: l’ho già ammonito più volte per la sua disattenzione; sono ragazzi che hanno bisogno di essere ammoniti continuamente. 2. Con sign. più specifici, pronunciare a carico di qualcuno l’ammonizione, nelle varie accezioni di questo termine (v. la voce), o infliggere la sanzione disciplinare dell’ammonimento (v.). 3. ant. Escludere dai pubblici uffici; un Ufficio dell’ammonire fu istituito a Firenze nel 1346 dal governo di parte guelfa (e più tardi imitato da altri comuni toscani e umbri, allo scopo di escludere i ghibellini dai pubblici uffici): fu allora stabilito che i capi di parte guelfa potessero escludere dai pubblici uffici il nome di chiunque, estratto a sorte, venisse accusato, su pubblica denuncia sommariamente controllata, di essere ghibellino, multandolo inoltre di cinquecento fiorini. ◆ Part. pass. ammonito, anche come agg. e s. m.