ammorzare
v. tr. [lat. *admortiare, der. di mortuus «morto»] (io ammòrzo, ecc.), letter. – Smorzare, spegnere e, per estens., privar di vigore, attutire: com’acqua ’l foco ammorza (Petrarca); a. l’ira, lo sdegno, la superbia; ogni lor laude ammorza L’avere usato alla lor patria forza (Ariosto); il baccano del villaggio, ammorzato dalla distanza, non interrompeva per nulla i trilli amorosi e sonori degli usignoli (I. Nievo). Come intr. pron., attutirsi, spegnersi, annullarsi: volontà, se non vuol, non s’ammorza (Dante).