amnesia
amneṡìa s. f. [dal gr. ἀμνησία, comp. di ἀ- priv. e -μνησις (dal tema di μιμνήσκω «ricordare»: cfr. ἀνάμνησις «anamnesi»), attrav. il fr. amnésie]. – Perdita o diminuzione notevole della memoria, sia generale, estesa cioè a tutti i ricordi, sia parziale, limitata a determinati ricordi, nomi, ecc.; nel linguaggio medico si distinguono: a. lacunare, che colpisce isolatamente gruppi di ricordi; a. retrograda, che inibisce la rievocazione di ricordi precedenti l’avvenimento morboso che l’ha causata; a. anterograda, che provoca l’incapacità di ricordare fatti successivi al fatto morboso. Con sign. generico, il termine è usato anche nel linguaggio com.: avere un’a., patire di amnesie, di improvvise a.; per una strana a., non riuscivo a ricordare il suo nome, che pure mi era così familiare.