analisi
anàliṡi s. f. [dal gr. ἀνάλυσις, der. di ἀναλύω «scomporre, risolvere nei suoi elementi»]. – 1. Scomposizione di un tutto, concreto o astratto, nelle parti che lo costituiscono, soprattutto a scopo di studio; si oppone a sintesi, e ha significati partic. nelle varie discipline, distinguendosi, per lo più, mediante varî attributi o altre specificazioni. In partic.: a. chimica, l’operazione e l’insieme dei metodi relativi, con cui si determina la natura (a. qualitativa) e la percentuale (a. quantitativa) dei componenti di una sostanza o miscela di sostanze (per altri tipi di analisi chimiche, come l’a. gravimetrica, l’a. volumetrica, ecc., v. ai singoli agg.); analogam., nella pratica medica, a. del sangue, a. delle urine, a. dell’espettorato, ecc., gli esami di queste sostanze eseguiti con opportuni metodi a scopo diagnostico. In fisica, a. armonica, procedimento che consente di determinare le componenti sinusoidali (componenti armoniche) di una grandezza variabile (v. armonico); a. spettrale, il riconoscimento, effettuato mediante uno spettrometro o uno spettrografo, delle radiazioni monocromatiche che costituiscono una data radiazione. Nella tecnica delle telecomunicazioni, a. delle immagini, procedimento mediante il quale un’immagine viene convertita in un segnale elettrico. In matematica, a. infinitesimale (detta anche a. matematica, o assol. analisi), parte della matematica che si vale, per lo studio degli enti matematici, di metodi e di operazioni più o meno direttamente legati alla fondamentale operazione di passaggio al limite (v. infinitesimale). In filosofia, la descrizione o l’interpretazione di un concetto complesso attraverso l’esame degli elementi semplici che lo compongono. In grammatica, a. grammaticale, identificazione del valore grammaticale delle parole, ossia della classe o parte del discorso cui ciascuna appartiene, ed eventualmente delle forme da esse assunte per effetto della flessione; a. logica, scomposizione del periodo nelle proposizioni che lo compongono, o di una proposizione nei suoi elementi, per riconoscere la funzione sintattica che ciascun segmento ha nella frase. Nella critica e nella scuola, a. estetica, esame di un’opera d’arte, spec. poetica, dal punto di vista estetico. In musica, l’esame dettagliato di una composizione, che può essere fatto da diversi punti di vista a seconda che si studi la struttura, l’armonia, la melodia, l’orchestrazione, lo stile, la tecnica, ecc. 2. Nell’uso com., con sign. più generico, esame accurato, indagine, studio (di una teoria, di un fatto, ecc.): l’oratore ha fatto un’acuta a. del periodo storico attuale; fare l’a. del proprio pensiero, dei sentimenti, del cuore altrui. Come locuz. avv., in ultima a., in conclusione, in sostanza, tutto considerato: in ultima a., ci possiamo considerare fortunati. 3. a. In psicanalisi, esame psichico condotto su un individuo con metodi psicanalitici. b. In psicometria, procedimento di elaborazione matematica dei risultati ottenuti nei test di intelligenza per la esatta identificazione dei fattori della personalità. 4. A. di un sistema o dei sistemi (o semplicem. analisi), studio dettagliato di un procedimento (o di un sistema), compiuto, attraverso l’esame dei suoi singoli elementi e delle loro interrelazioni, allo scopo di renderlo più razionale ed efficiente. Più in partic., in informatica, l’analisi di un sistema è compiuta per affidarne l’elaborazione a un calcolatore elettronico; è una fase fondamentale nell’automazione delle procedure aziendali e ha lo scopo di fornire, in base all’indagine delle singole attività che costituiscono nel loro insieme una determinata procedura di lavoro, gli elementi per la progettazione delle corrispondenti procedure meccanizzate. 5. In economia e nella contabilità: a. A. dei prezzi, operazione tendente a stabilire il prezzo delle singole parti o di alcune lavorazioni necessarie per la costruzione di un’opera, ragguagliato a una conveniente unità di misura. b. A. (o ricerca) di mercato, particolare ricerca di statistica economica, basata sulla teoria dei campioni, volta a studiare i problemi della distribuzione dei prodotti allo scopo di incrementare le vendite e ridurre i costi. c. A. costi-benefici, tecnica di calcolo usata per valutare preventivamente, di un’attività economica pubblica o privata, non solo i costi e i benefici «interni» (che investono cioè i soggetti di quella determinata attività), ma anche i costi e i benefici «sociali» complessivi (relativi cioè ai terzi e alla collettività). d. A. di bilancio, esame del bilancio e del conto profitti e perdite di un’azienda, allo scopo di accertarne lo stato di salute.