analogo
anàlogo agg. [dal lat. analŏgus, gr. ἀνάλογος «che ha relazione»] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che ha analogia, che ha somiglianze o elementi in comune con un’altra cosa: gusti, caratteri a.; i due fatti sono a.; seguire un procedimento a.; in circostanze a., mi sarei comportato anch’io come te; per estens. (ma impropriam.), simile: pensavo anch’io a qualche cosa di analogo. b. ant. Conveniente, appropriato: risposta a., adattata alla richiesta o alle circostanze; giudizio a., conveniente al caso o all’oggetto. 2. Nella logica, termine o predicato a. (distinto sia da univoco sia da equivoco) è quello il quale dice qualche cosa che in parte è uguale e in parte è diversa nei diversi soggetti dei quali si predica (per es., il termine sano, predicato di un alimento, del corpo e del viso: in effetti soltanto il corpo «possiede» la sanità, mentre l’alimento la «produce» e il viso la «esprime»). 3. In biologia, organi a., organi che sono tra loro in rapporto di analogia, distinti dagli organi omologhi. 4. In elettrologia, polo a., è quella delle due estremità di un cristallo di tormalina, o di altra sostanza piroelettrica, che per una variazione positiva di temperatura si carica positivamente. ◆ Avv. analogaménte, in modo analogo, similmente: procedere, comportarsi analogamente; devo risponderti analogamente a come ti ho già risposto altre volte.