anastrofe
anàstrofe s. f. [dal lat. tardo anastrŏphe, gr. ἀναστροϕή «inversione» der. di ἀναστρέϕω «invertire, sconvolgere»]. – Particolare forma di metatesi propria delle lingue classiche, anche come figura sintattica, che consiste nell’invertire l’ordine nel quale abitualmente si collocano due parole di un gruppo; per es. Romam versus (per versus Romam), quam ob rem (per ob quam rem), mecum, tecum, ecc. (invece di cum me, cum te, ecc.). Piu raram. il termine è adoperato per indicare la metatesi a contatto, come fatto fonetico (per es., farnetico da frenetico, grillanda da ghirlanda).