anche
(ant. o tosc. anco) cong. [etimo incerto]. – 1. a. Particella aggiuntiva, che serve per riferire a una persona o cosa o nozione quanto già si è affermato, o si sottintende, d’altre persone o cose o nozioni: è offerto il vitto e a. l’alloggio; ci sarò anch’io alla festa (oltre agli altri); a. oggi fa caldo (come ieri, come nei giorni precedenti); mi sono ingannato a. stavolta (come al solito, come già altre volte); importa a te, ma importa molto a. a me. Spesso vale come seconda risposta affermativa: «Tu ci vai? – Sì. –E la mamma? – Anche». In principio di frase, può esprimere stupore, rammarico, rimprovero: a. tu ti sei messo contro di me!; a. il tempo ci è avverso! Con più efficacia, oltre a ciò, inoltre: c’è da tener conto a. di questo; si potrebbe a. obiettare che ...; «Maestro mio», diss’io, «or mi dì anche ...» (Dante). b. Talora serve a rafforzare un’affermazione, spec. davanti a troppo, col sign. di «persino»: ho atteso a. troppo; hai parlato a. troppo chiaro. c. Per accennare possibilità, eventualità: spero che vada bene, ma potrebbe a. andar male; potrei a. non rispondere. Valore dubitativo ha nella locuz. fam. e anche anche, cioè «e non so se basti; forse di più; forse di meno»: ci vorrà almeno un mese, e anche anche; potremo ricavarci un migliaio di euro, e anche anche. 2. ant. o letter. Con valore avv.: a. Ancora: ed anco, Primavera odorata, inspiri e tenti Questo gelido cor ...? (Leopardi). b. Finora, sino a questo momento: non è a. giunto; con lo stesso sign., per anche o per anco: non s’è per anco veduto. c. Di nuovo, un’altra volta: E avanti che sien di là discese, Anche di qua nuova schiera s’auna (Dante); con piu efficacia, per anche: Mettetel sotto, ch’il’ torno per anche A quella terra (Dante). d. Ormai, finalmente: Deh, per Dio, sian gli sdegni anco forniti (T. Tasso). 3. Anche se, cong. composta con valore concessivo ipotetico (dato pure che, ammesso pure che): a. se volesse, non ci riuscirebbe (cfr. quand’anche, che ha lo stesso senso). Con sign. sim., anche a con l’inf.: a. a pregarlo, non si smoverebbe; e il semplice anche col ger.: a. pregandolo, ecc. (con senso diverso: a. a guardarlo, a. guardandolo, si capisce che non sta bene, basta guardarlo per capire che, ecc.); poet., ch’anco, con lo stesso sign., e con il verbo al cong.: ma la tua festa Ch’anco tardi a venir non ti sia grave (Leopardi).