ancoraggio
ancoràggio s. m. [der. di ancorare]. – 1. a. L’azione di gettare l’ancora da parte di una nave: disporre l’a. del bastimento; diritto di a., tributo, in uso fin dall’antichità greca e romana, dovuto all’autorità sovrana del porto dove la nave getta l’ancora, soprattutto come contribuzione alle spese che l’autorità del luogo deve sostenere per mantenere il porto in buone condizioni d’approdo e di scarico. b. Il luogo dove si getta o si è gettata l’ancora: navi all’a.; essere, andare all’a., lasciare l’ancoraggio. Con accezione più specifica, qualunque specchio d’acqua sufficientemente riparato dai venti, profondo al massimo una trentina di metri e con fondo di natura tale da garantire una buona presa all’ancora. 2. a. Complesso dei dispositivi che fissano saldamente al suolo una struttura sollecitata da sforzi che spesso hanno una notevole componente verticale orientata verso l’alto (detto anche ancoramento); per es., i grandi cavi dei ponti sospesi, gli stralli delle alte antenne radio, dei pali telefonici, dei cavi delle teleferiche, di condotte forzate, ecc. b. Nelle strutture in conglomerato precompresso, il dispositivo che fissa alla struttura, nelle zone prestabilite, le estremità dei cavi di armatura. c. Nelle costruzioni stradali, ciascuna delle barrette d’acciaio che servono a collegare tra loro le singole lastre di una pavimentazione in calcestruzzo, spec. usate quando il sottofondo è poco resistente o soggetto a rigonfiarsi per il gelo. d. Nella tecnica della verniciatura, strato (o fondo) di a., modificazione della superficie di un oggetto metallico che, allo scopo di farvi meglio aderire uno strato di vernice, si ottiene, per es., mediante fosfatazione o trattamento con soluzione diluita di acido solforico. 3. Nella tecnica alpinistica, assicurazione con la corda, spec. per soste prolungate (bivacco su roccia, sistemazione di un ferito in attesa di soccorsi e sim.). 4. In chirurgia: a. Fissazione chirurgica di un organo mobile. b. Punto d’appoggio di una protesi dentaria. 5. fig. L’atto, il fatto di ancorare, nelle accezioni che il verbo ha nel linguaggio finanz. e politico.