andare1
andare1 v. intr. [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- del lat. vadĕre «andare»] (pres. indic. vado [tosc. o letter. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], andiamo, andate, vanno; pres. cong. vada, vada, vada [ant. e pop. vadi], andiamo, andiate, vàdano [ant. e pop. vàdino]; fut. andrò, meno com. anderò, ecc.; condiz. andrèi, meno com. anderèi, ecc.; imperat. vai [va’] o va [radd. sint.], andate; le altre forme sono regolari, dal tema and-; aus. essere). – 1. Muoversi da un luogo a un altro, spostarsi; è l’opposto di star fermo e sinon. ora di camminare, ora di recarsi, dirigersi, ora di allontanarsi; talora contrapp. a venire. a. Di persone: Noi andavam per lo solingo piano, Com’om che torna a la perduta strada (Dante); a. a casa, a scuola, alla messa, alla riunione; a. a letto o a dormire, a. a tavola o a mangiare, a. a passeggio; a. a Milano, in America, da Roma a Napoli; va’ a vedere chi c’è di là; vado e vengo, modo fam. per dire «torno subito»; come s. m., un va e vieni, un movimento continuo di persone o veicoli. Con compl. predicativo: a. soldato, partire per fare il servizio militare; è andato parroco in montagna, come parroco, a far le funzioni di parroco. A. per (seguito da un sost.), andare in cerca di persona o cosa: a. per il medico, a chiamarlo; a. per acqua, ad attingerne; vuoi che andiamo per viole? (A. Negri); anche con la prep. a: con la scusa di andare a tartufi (Pavese); e comunissimo, spec. nel passato, nella locuz. a. a donne, andare in cerca di facili avventure (detto di un uomo). b. Di animali o veicoli: il gatto è andato a far le fusa sul focolare; va’ a cuccia, Fido!; è questo il treno che va a Firenze? Di cose: i fiumi vanno al mare; anche fig.: il vino va alla testa. Di sguardo, pensiero, parole e sim., essere rivolto, esser diretto: i suoi occhi andavano continuamente alle lancette dell’orologio; il mio pensiero va costantemente alle vittime del terremoto; a chi vanno queste tue insinuazioni? (con altra costruzione, riferito a persona: a. con lo sguardo, a. col pensiero a qualcuno o a qualcosa, rivolgerli a questo o a questa). c. Indicando il mezzo con cui ci si sposta: a. a piedi, a cavallo, in bicicletta, in automobile, col treno, in barca, con la nave, in aeroplano, sui pattini; a. per mare, per via aerea, per via di terra; o il modo di muoversi: a. piano, svelto, come il vento, come le lumache; a. al passo o di passo, a. di corsa, a. di o al galoppo; prov., chi va piano va sano e va lontano. d. Usato assol., avviarsi, uscire, partire, allontanarsi da un luogo: andiamo, che è tardi; sarà ormai tempo di a.; si va, allora?; lascialo pure a.; anche, spesso, camminare, recarsi: a. senza meta; prov., chi vuole vada e chi non vuole mandi; chi va là! (v.), grido delle sentinelle. Rafforzato, andarsene: è meglio che ce n’andiamo; anche, per eufem., morire: il poverino se ne va, se n’è andato (con più forza: andarsene all’altro mondo, al Creatore, fra i più); riferito al tempo, dileguarsi, essere al termine: Lo giorno se n’andava (Dante); o trascorrere, passare: come se ne va il tempo!; Vassene ’l tempo e l’uom non se n’avvede (Dante). e. Unito ad avverbî o preposizioni, forma molte locuz. verbali con sign. proprio: a. addosso a uno, urtarlo, investirlo: non sono riuscito a frenare e gli sono andato addosso. A. attorno, girare: vanno attorno certe facce!; di notizie e sim., divulgarsi, diffondersi: vanno attorno strane chiacchiere; a. attorno a uno, girargli intorno, fargli la corte: va sempre attorno alle ragazze. A. avanti, procedere, avanzare, continuare (e in senso fig.: così non si può a. avanti); o precedere: va’ avanti tu; con valore partic., a. troppo avanti, superare il limite del conveniente, eccedere in qualche cosa, esporsi o compromettersi troppo: temeva di essere andato troppo avanti con la ragazza, e di non poter più ritirare la sua parola. A. indietro, ritornare, o muoversi a ritroso, retrocedere, anche in senso fig.; più com., a. dietro a uno, seguirlo, imitarlo; a. dietro a una ragazza, corteggiarla. A. dentro, entrare; fam., esser messo in prigione. A. fuori, uscire (usato assol., uscir di casa, o anche, region., recarsi in altra città). A. su, salire (di prezzi e merci, crescere, costar di più); anche, nel gergo teatrale, iniziare la rappresentazione: chi è di scena? si va su; o essere portato sulla scena: il dramma andrà su tra pochi giorni. A. giù, scendere: va’ subito giù di lì!; vado giù ad aspettarlo; fig., deperire: è andata molto giù, con quell’ulcera; di un boccone, essere inghiottito: questa carne non mi va giù; fig., non andar giù, di cose a cui non ci si riesce a rassegnare: quest’ingiustizia non mi va proprio giù; a. su e giù, passeggiare. A. via, allontanarsi da un luogo; di denari, consumarsi, essere spesi: i soldi vanno via ch’è una disperazione; di macchie e sim., svanire, sparire; fig., sentirsi andar via, provare un senso di sfinimento allo stomaco; andar via col cervello, impazzire. 2. Locuz. particolari: a. diritto, avanzare in linea retta (fig., procedere sicuro e deciso verso uno scopo, operare rettamente); a. per i fatti proprî, tirar via senza curarsi dei fatti altrui; a. a zonzo, girellare qua e là, senza una meta; a. alla ventura (v. ventura, n. 1 d); a. di persona, recarsi personalmente; a. da sé, camminare solo: il bambino va già da sé; di cose, procedere agevolmente, senza bisogno di aiuti, d’interventi e sim.; va da sé, è ovvio; a. con qualcuno, accompagnarsi con lui, frequentarlo: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei (prov.); andate con Dio, espressione non più in uso, con la quale si allontanavano le persone alle quali non si voleva dare ascolto o aiuto (mendicanti e sim.); a. a fondo, affondare, sommergersi (e in senso fig., rovinarsi, fallire e sim.); nella scherma, tirare un affondo; a. al fondo di una questione, approfondirla, cercare in ogni modo di venirne a capo; a. in fondo, sino in fondo, persistere in un’indagine fino alla scoperta delle maggiori responsabilità; a. per terra, cadere; fam. scherz., a. a gambe levate, a gambe all’aria, cadere all’indietro, fare un brutto ruzzolone (anche fig.); a. all’altare, unirsi in matrimonio; a. a nozze, sposarsi, e in senso fig., accingersi a cosa di piena soddisfazione; disus., a. a veglia, a passare la serata con uno, in casa d’amici o sim.; a. a Canossa, fig., ritrattare, ricredersi, fare atto di sottomissione; a. a Roma e non vedere il papa, fig., non riuscire nella propria fatica; a. verso il popolo, promuovere ordinamenti e istituzioni che elevino il tenore di vita materiale e spirituale della popolazione; a. coi piedi di piombo, procedere con cautela; a. alle stelle, salire in gran fama (di prezzi, aumentare moltissimo); lasciar a., smettere, lasciar correre, non punire: lasciamo a. questi discorsi; son ragazzate, lascia a.!; lasciar a. un colpo, un pugno, una sassata, dare, tirare; lasciarsi a., abbandonarsi: làsciati a., non puoi cadere (nel fig., trascurarsi, abbattersi: fatti forza, non devi lasciarti a. così); lasciarsi a. a fare una cosa, non trattenersi dal farla; a. in là con gli anni, invecchiare. In musica, a. a tempo, tenere il ritmo. Di cose: a. per le mani di tutti, essere toccato da tutti; di libri e giornali, essere molto diffuso; in tipografia, a. in macchina, cominciarsi a stampare: il giornale va in macchina alle due; nel giornalismo, andare, esser pubblicato: l’articolo andrà domani; nel teatro, a. in scena, essere rappresentato; nella radiodiffusione, a. in onda, essere trasmesso. Di strade e sim., far capo, condurre: dove va questo viottolo? Di cibo, a. a traverso (anche per, di traverso), rimanere nella strozza; fig., di cose, affari e sim., riuscir male (anche a. a rovescio). A. di moda, essere conforme ai canoni o alle usanze imposte da chi ispira il gusto prevalente: quest’estate andrà di moda il rosso (cfr. più avanti, al n. 5 g). 3. In marina, navigare in modo determinato dalla direzione del vento: a. col vento in poppa; a. di bolina, stringere il vento; a. all’orza, volgere la prua in direzione del vento; a. di traverso, detto della nave che, perduto il governo, resta in balìa del vento e delle onde, rispetto alle quali si dispone subito parallela; a. in (o alla) deriva (v. deriva). In altre locuz. del linguaggio marin., il verbo ha valori generici: a. in costa, incagliarsi sulla costa; a. a picco, colare a fondo; a. in potere, riferito a un carico, rimanere affidato al sistema funicolare (per es. un paranco) che lo solleva; a. in secco, arenarsi, incagliarsi. 4. estens. a. Procedere: gli affari vanno bene; spero che le cose vadano come desidero; così va il mondo!; come va il lavoro?; come va?, domandando notizie della salute, della vita, del lavoro; com’è andata?, volendo sapere l’andamento o l’esito di un fatto, la riuscita di un’azione e sim.; a. di male in peggio, peggiorare continuamente; al contrario, a. di bene in meglio, spesso iron.; a. a seconda, col vento in poppa, a gonfie vele (locuz. fig. della terminologia della navigazione), procedere senza inciampi, favorevolmente; andar liscio, non incontrare ostacoli, procedere senza difficoltà; a. a vuoto, riuscir vano, non avere l’effetto voluto; a. a rotoli (v. rotolo1, n. 4); a. all’aria, a. a monte, essere improvvisamente interrotto, non continuare (di un’impresa, un affare, un progetto; la seconda locuz., anche di un gioco); fam., come va va, alla rinfusa, alla peggio. Va bene!, forma assai com. di risposta affermativa, per esprimere consenso, soddisfazione, talora anche rassegnazione forzata: va bene, vuol dire che aspetterò ancora. Riferito a persona e determinato da avverbî, per indicare il modo di procedere, di agire: a. a tentoni, a. a fiuto, a. a naso o a lume di naso, ecc. b. Usato assol., s’intende procedere bene (e al contrario, non a., procedere male): il negozio va per ora, è bene avviato; la salute non va; finché la va, finché dura, finché non succede qualche guaio; frequente, nell’uso fam., così non va!, per esprimere insoddisfazione, disapprovazione e sim.; anche, riuscire, avere buon esito: tentiamo, se va va, se no pazienza; è andata!, la cosa è riuscita, la faccenda è finita bene. In altri casi invece, con riferimento a cose materiali, equivale a essere perduto e sim.: vada la roba, ma almeno siamo in salvo (Manzoni); addio! è andato anche questo! (di oggetto che si rompe o sim.). 5. a. Di strumenti, macchine e sim., funzionare: l’orologio non va più, s’è rotta la molla; oggi il motore non vuole andare. b. Di scarpe, guanti, abiti, entrare, calzare, adattarsi: queste scarpe non mi vanno, mi sono strette; prova se ti va questo cappello; i vestiti dell’anno scorso non gli vanno più; a. a pelo, a capello, adattarsi perfettamente. c. Per estens., convenire, essere appropriato, starci bene: qui ci andrebbe un bel quadro; non mi pare che queste tende vadano per il salotto. d. Di lavori, esser fatto bene, rispondere alle esigenze: l’articolo di fondo, così com’è, non può andare. e. Di merci, avere spaccio, vendersi: è un genere che va molto; a. a ruba, esser venduto in brevissimo tempo, trovare molti acquirenti (in origine, essere saccheggiato): i giornali del mattino sono andati a ruba. f. Di monete, avere corso legale: le monete di rame non vanno più. g. D’altre cose (abiti, accessori, ma anche località turistiche, ecc.), essere di moda: quest’anno le gonne vanno cortisssime; quest’estate va molto la Sardegna. 6. Seguìto da un agg. (e da alcuni complementi), ha valore copulativo e indica il modo di atteggiare la persona, di abbigliarsi e sim.: a. gobbo, curvo, sporco, pulito; a. sicuro, franco, spedito, a. a testa alta; a. ben (o mal) vestito, a. scalzo, a. in maniche di camicia. In alcuni casi è sinon. di essere: d’affanno Quasi libera vai (Leopardi); a. pazzo per il cinema, per la musica, per il cioccolato, averne la passione; anche con participî: probabilmente andrà assolto. Seguito da part. pass., con sign. di «dover essere»: il lavoro va consegnato entro domani; questa pagina andrebbe riscritta; la cosa andava taciuta. In altri casi è puramente fraseologico: tutte le mie fatiche sono andate perdute, son perdute, sono state inutili; letter., se non andiamo errati, se non sbagliamo; così nella locuz. andare a finire, per il semplice finire: come andò a finire la lite?; non si sa mai come si va a finire; va a finire che lo tratto male; e sim.: vatti a fidare di lui! 7. Seguìto dalla prep. a e un infinito, essere in procinto di, stare per: gli sta peggio quel malato e pare che vada a morire (Fucini); tranne rari casi, nei quali (come nell’es. ora dato) ha accezioni di tono particolare, è un francesismo, a lungo censurato e sconsigliato, oggi molto com. (così, per es.: il passo che ora vado a leggervi, per il più semplice «che ora vi leggerò»; lo spettacolo va a incominciare, per «sta per cominciare»). In molte locuz. il sign. è determinato dal compl. che segue il verbo: a. in cerca, cercare; a. in rovina, rovinarsi; a. in malora (o alla malora), perdersi, guastarsi, rovinarsi; spec. come esclam. per augurare il male ad altri: andate in malora!; andate al diavolo; va’ a farti friggere, va’ a farti benedire, va’ all’inferno, va’ a quel paese e sim., per allontanare qualcuno, per mostrargli che ci ha seccati; a. in disuso, cadere dall’uso, non usarsi più; e così: a. in estasi, in visibilio, in brodo di giuggiole, in calore, in fregola; a. in bestia, infuriarsi, arrabbiarsi molto; a. in lungo o per le lunghe, indugiare, procedere adagio; a. in ..., convertirsi, trasformarsi in: a. in polvere, in pezzi, in briciole, in frantumi, in cenere, in acqua, in fumo, spesso fig.; a. a male, detto di cibo, guastarsi, corrompersi: quest’uovo è andato a male; il latte è andato a male, è inacidito; non com. riferito a persone, sciuparsi, perdere la freschezza (ma com. l’agg. malandato); a. d’accordo, d’amore e d’accordo, procedere d’intesa, essere in armonica unione con qualcuno; a. a genio, letter. a grado, scherz. a fagiolo, piacere, garbare, soddisfare; col medesimo senso anche il semplice andare: la tua proposta non mi va; a. a fuoco e fiamme, bruciare (fig., esser distrutto, andare in rovina); a. in vendita, all’asta, esser messo in vendita, all’asta; a. di corpo (anche semplicem. andare), defecare; andarci di mezzo, rimetterci, risentire danno dell’operato altrui; con sign. sim. andarne, in locuzioni come ne va la vita, c’è pericolo della vita, ne va del mio onore, è impegnato, corre rischio il mio onore. 8. Con altri sign.: a. Costare: a quanto va l’uva quest’anno? b. Spendere: quanto t’è andato per la cena?, quanto hai speso? c. Occorrere: per l’abito completo ci vanno tre metri di stoffa. d. Locuzioni e modi speciali: andiamo!, in esortazioni: andiamo, via, non farti aspettare; andiamo, sia gentile!; per invitare a smettere: finiscila, andiamo!; per mostrare incredulità: andiamo ... a chi vuoi darla a bere?; vada!, passi, lasciamo correre: per questa volta vada, ma un’altra volta guai a te!; fam. iron., va’ là che vai bene!; va’ là che stai fresco!, continua pure così e vedrai che cosa ti succede, o sim.; come va che ...?, com’è che, perché mai: come va che non ti fai più vedere?; come va che sei così conciato?; a. per la maggiore, essere in voga, essere ricercato da tutti, essere fra i primi (prob. dalle arti maggiori e minori dell’antica Firenze, dove si diceva anche, con sign. opposto, a. per la minore: alcuni sono matricolati e descritti in alcuna delle quattordici arti minori, e si dicono «Andare per la minore», Varchi); nel gioco della tombola, a. per uno, per due, per tre, mancare uno, due, tre numeri per far tombola; con riferimento all’età, a. per i trenta, per i quaranta, essere prossimo ai trenta, ai quarant’anni. 9. In funzione ausiliare, seguìto da un gerundio, esprime la continuità dell’azione: andavo pensando al modo di uscire senza danno da quell’imbroglio; in partic., andar dicendo, continuare a dire, a ripetere, anche con accezioni partic.: andava dicendo in giro che l’avevano truffato. ◆ Part. pres. andante, anche come agg. e sost. (v. la voce). ◆ Part. pass. andato, anche come agg. (v. la voce).