andare¹ [etimo incerto; nella coniugazione, il tema and- si alterna in alcune forme con il tema vad- dal lat. vadĕre "andare"] (pres. indic. vado [tosc. o lett. vo, radd. sint.], vai, va [radd. sint.], andiamo, andate, vanno; pres. cong. vada, vada, vada [ant. e pop. vadi], andiamo, andiate, vàdano [ant. e pop. vàdino]; fut. andrò, non com. anderò, ecc.; condiz. andrèi, non com. anderèi, ecc.; imperat. vai [va'] o va [radd. sint.], andate; le altre forme sono regolari, dal tema and-). - ■ v. intr. (aus. essere) 1. a. [trasferirsi da un luogo a un altro] ≈ (scherz., lett.) ambulare, avanzare, avviarsi, camminare, condursi, (ant.) gire, incamminarsi, inoltrarsi, (ant.) ire, muoversi, partire, (burocr.) portarsi, procedere, (lett.) progredire, recarsi, spostarsi, [in modo solenne] incedere. ↔ venire. ‖ arrestarsi, fermarsi, indietreggiare, indugiare, restare, retrocedere, rimanere, ritornare, stare, tornare. ● Espressioni: andare a Canossa ≈ mortificarsi, sottomettersi, umiliarsi; fig., andare a fondo [veder fallire i propri sforzi] ≈ affondare, fallire, rovinarsi. ↔ emergere, riuscire; andare a gambe levate (o a gambe all'aria) ≈ cadere, cascare, ruzzolare. ↔ risollevarsi, sollevarsi; fig., andare al fondo (di) ≈ approfondire (ø). ‖ risolvere (ø), sbrigare (ø); andare all'altare ≈ (burocr.) coniugarsi, sposarsi. ↔ dividersi, divorziare, separarsi; fig., andare alle stelle → □; andare a nozze 1. [unirsi in matrimonio] ≈ (burocr.) coniugarsi, sposarsi. ↔ dividersi, divorziare, separarsi. 2. (fig.) [accingersi a qualcosa con piena soddisfazione, con la prep. con: con faccende come questa (ci) vado a nozze] ≈ godere; fig., andare a Roma e non vedere il papa [mancare il proprio scopo] ≈ fallire, fare fiasco. ↔ (fam.) farcela, riuscire; fam., andare a zonzo ≈ andare attorno, andare su e giù, bighellonare, girellare, gironzolare, vagabondare, vagare; andare dritto ≈ andare avanti, avanzare, procedere, progredire. ↔ indietreggiare, regredire, retrocedere; fig., andare incontro ≈ e ↔ [→ INCONTRO¹ (1)]; andare per i fatti propri [non occuparsi degli affari degli altri] ≈ (volg.) fottersene, (fam.) fregarsene, (fam.) infischiarsene, (volg.) sbattersene. ↔ immischiarsi, impicciarsi, intromettersi; lasciare andare → □; lasciarsi andare ≈ e ↔ [→ LASCIARSI v. intr. pron.]. b. [con diversi complementi] ● Espressioni (con uso fig.): fam., andarci di mezzo → □; andare a fuoco → □; andare a genio (o, lett., a grado o, fam., a fagiolo) → □; andare a male → □; andare (d'amore e) d'accordo → □; andare (di corpo) → □; fam., andare in bestia ≈ (volg.) incazzarsi, inferocirsi, infuriarsi. ↓ arrabbiarsi, (eufem.) incavolarsi. ↔ calmarsi, rabbonirsi; andare in estasi (o in visibilio) → □; andare in rovina (o in malora o alla malora) 1. [di cosa, cessare di esistere] ≈ crollare, decadere, distruggersi. 2. [di persona, andare al tracollo] ≈ fallire, rovinarsi. c. [assol., mettersi in viaggio, dirigersi all'uscita e sim.: sarà ormai tempo di andare] ≈ avviarsi, incamminarsi, muoversi, partire, spostarsi, uscire. ↔ arrestarsi, fermarsi, restare, rientrare, ritornare, tornare. ● Espressioni: andare addosso → □; andare attorno → □; fig., andare attorno (a qualcuno) ≈ adulare (ø), blandire (ø), corteggiare (ø), lusingare (ø); andare avanti → □; fig., andare dietro (a qualcuno o qualcosa) 1. [con riferimento a persone, opinioni considerate esemplari e sim.] ≈ emulare (ø), imitare (ø), (scherz., iron.) scimmiottare (ø), seguire (ø). 2. [con riferimento a persona, cercare di conquistare] ≈ corteggiare (ø), fare la corte; andare fuori ≈ uscire; fig., andare giù → □; andare indietro ≈ regredire, retrocedere, ritornare. ↔ avanzare, progredire; fig., andare su → □; andare via → □; fig., andare via col cervello ≈ ammattire, dare di matto, impazzire. ↔ rinsavire. d. [di strade e sim.: dove va questo viottolo?] ≈ arrivare, condurre, confluire, finire, sboccare, sfociare. 2. (marin.) [navigare in modo determinato dalla direzione del vento] ● Espressioni: andare a picco → □; andare in costa (o in secco) ≈ arenarsi, incagliarsi. ↔ disincagliarsi. 3. (estens.) a. [andare avanti: spero che le cose vadano come desidero] ≈ procedere. ● Espressioni: andare all'aria (o a monte) [di affare, progetto e sim., interrompersi improvvisamente] ≈ fallire, finire, sfumare. ↔ concludersi; andare a rotoli ≈ andare a fondo, crollare, fallire, rovinare; andare a vuoto [non avere l'effetto voluto] ≈ fallire, mancare, sbagliare. ↔ andare a segno, azzeccare, centrare, colpire; andare di bene in meglio ≈ migliorare. ↔ andare di male in peggio; andare di male in peggio ≈ peggiorare. ↔ andare di bene in meglio. b. [assol., procedere bene, fare progressi e sim.] ≈ accrescersi, aumentare, ingrandire, migliorare, prosperare, svilupparsi. ↔ calare, diminuire, languire, peggiorare, ridursi. 4. (fig., fam.) a. [assol., di strumenti, macchine e sim., essere regolarmente in funzione: la lavatrice non va] ≈ camminare, funzionare, marciare. ↔ bloccarsi, fermarsi, guastarsi, incepparsi. b. [assol., di abiti, scarpe e sim., potersi indossare bene: questo cappotto non va] ≈ adattarsi, calzare, entrare, stare. c. (estens.) [essere appropriato, starci bene, con la prep. per o assol.: queste tende potrebbero andare (per il salotto)] ≈ adattarsi (a), addirsi (a), attagliarsi (a), (lett.) confarsi (a), convenire (a). ↔ (non com.) disdire (a), sconvenire (a). d. [assol., avere corso legale: le monete di rame non vanno più] ≈ valere. e. [essere gradito, col dativo della persona a cui la cosa piace: questa minestra non mi va] ≈ andare a genio, garbare, piacere, soddisfare. ↔ dispiacere. 5. (fig.) [con valore puramente fraseologico] ● Espressioni: andare a finire → □; andare errato → □; come va che ...? ≈ perché mai ...?; andare per [essere prossimo a un'età: andare per i trenta] ≈ approssimarsi (a), avvicinarsi (a). 6. (fig., fam.) a. [avere un prezzo: a quanto va l'uva quest'anno?] ≈ costare, valere, venire. b. [essere necessario, anche nella forma andarci: per l'abito completo ci vanno tre metri di stoffa] ≈ abbisognare, necessitare, occorrere, servire. c. [essere contenuto, con la prep. in e spec. nella forma andarci: in questa valigia non ci va niente] ≈ entrarci, starci. ■ andarsene v. pron. assol. 1. [mettersi in viaggio, avviarsi all'uscita e sim.] ≈ allontanarsi, (fam.) alzare i tacchi, andare via, avviarsi, (fam.) levare le tende, partire, (fam.) sloggiare, uscire. ‖ (fam.) battersela, eclissarsi, (fam.) filarsela, fuggire, scappare, scomparire, (fam.) sgattaiolare, squagliarsela, (fam.) svignarsela, (fam.) tagliare la corda, (pop.) telare. ↔ aspettare, attendere, restare, rimanere, ritornare. 2. (fig., fam.) [di persona, cessare di vivere: il poverino se ne sta andando] ≈ (spreg.) crepare, (lett.) decedere, mancare, morire, scomparire, spegnersi, spirare, trapassare. ↔ nascere, venire al mondo. 3. [riferito al tempo e sim., essere al termine: anche quest'anno ormai se ne va] ≈ consumarsi, passare, scorrere, trascorrere. 4. (fig., fam.) [diventare minore, scadere a una condizione peggiore: la mia memoria se ne sta andando] ≈ consumarsi, dileguarsi, partire, ridursi, scemare, scomparire, sfumare, sparire, svanire. ↔ aumentare, crescere, rinforzarsi. □ andarci di mezzo [riferito a persona, patire danno: non vorrei andarci di m. io] ≈ perderci, (fam.) rimetterci, risentirne, scapitare, soffrirne. ↔ guadagnarci. □ andare addosso [andare a sbattere contro qualcuno o qualcosa, con la prep. a: a. addosso a un palo] ≈ investire (ø), scontrarsi (con), urtare (ø). ↔ evitare (ø), scansare (ø), schivare (ø). □ andare a finire 1. [avere termine] ≈ concludersi, finire, terminare. ↔ cominciare, iniziare. 2. (estens.) [portare il discorso su un certo argomento] ≈ andare a parare, mirare, tendere. □ andare a fuoco ≈ ardere, bruciare, incendiarsi. ↔ spegnersi. □ andare a genio (o, lett., a grado o, scherz., a fagiolo) [di cosa o persona con cui si è in sintonia] ≈ aggradare, garbare, piacere, (gerg.) sconfinferare, soddisfare. ↔ dispiacere, infastidire, seccare. □ andare alle stelle [di tariffa, costo e sim., raggiungere cifre molto elevate] ≈ arrivare (o salire alle stelle). ↓ aumentare, rincarare. ↔ precipitare. ↓ abbassarsi, calare, diminuire, scendere. □ andare a male [di alimento e sim., perdere validità e freschezza, fino ad alterarsi] ≈ avariarsi, deteriorarsi, guastarsi, imputridire, infradiciarsi, marcire, marcirsi, passare. □ andare a picco 1. [finire sott'acqua] ≈ affondare, colare a picco, sprofondare. 2. (fig.) [di impresa, non riuscire] ≈ (fam.) andare a gambe all'aria (o in malora), colare a picco, fallire. ↔ andare a gonfie vele, riuscire. □ andare attorno 1. [di persona, camminare per svago] ≈ andare a zonzo, andare su e giù, bighellonare, girellare, gironzolare, vagabondare, vagare. 2. (fig.) [di notizia e sim., darsi a conoscere] ≈ diffondersi, propagarsi. □ andare avanti 1. [procedere avanzando] ≈ avanzare, progredire. ↔ andare indietro, arretrare, regredire. 2. (fig.) [continuare a vivere] ≈ lampare, sopravvivere. ↔ morire. 3. [continuare a provvedere alle necessità economiche di vita] ≈ tirare a campare. □ andare (d'amore e) d'accordo ≈ capirsi, concordare, convenire, (pop.) essere culo e camicia, (fam.) essere pappa e ciccia, intendersi. ↔ discordare, dissentire. ↑ litigare. □ andare (di corpo) ≈ (volg.) cacare, defecare, evacuare, (fam.) fare (la) cacca. □ andare errato [cadere in un involontario errore] ≈ cadere in errore, confondersi, equivocare, errare, ingannarsi, (fam.) prendere un abbaglio (o una cantonata o un granchio), (fam.) prendere fischi per fiaschi (o lucciole per lanterne), sbagliare. ↔ (pop.) azzeccare, dire bene, indovinare. □ andare giù ≈ calare, diminuire, peggiorare, scendere. ↔ andare su. □ andare in estasi (o in visibilio) [essere al settimo cielo per grande gioia, o ammirazione, con la prep. per: essere in v. per la promozione] ≈ andare in brodo di giuggiole (o in sollucchero), bearsi, entusiasmarsi, esaltarsi, estasiarsi, esultare, gongolare, inebriarsi, tripudiare. □ andare su ≈ aumentare, crescere, migliorare, salire. ↔ andare giù. □ andare via 1. [di persona] ≈ e ↔ [→ ANDARSENE (1)]. 2. (fig.) [di denari, ricchezze e sim.] ≈ consumarsi, diminuire. ↑ esaurirsi. ↔ accumularsi, aumentare. 3. [di macchie e sim.] ≈ sparire, svanire. □ lasciare andare 1. [non curarsi più di qualcosa, anche assol.: lasciare a. un discorso] ≈ abbandonare, interrompere, lasciare perdere, smettere, sospendere, tralasciare, trascurare. ↔ badare (a), curare, interessarsi (a). 2. [non considerare] ≈ glissare (su), lasciare correre, passare sopra (a), sorvolare, tralasciare. ↔ affrontare, approfondire, soffermarsi (su).
andare. Finestra di approfondimento
Cambiare luogo - Il concetto di «trasferirsi da un luogo a un altro» può essere espresso da molti altri verbi, oltre al generico a., secondo sfumature ora semantiche ora stilistiche. Di registro elevato, oppure scherz., sono ambulare e condursi: risolse allora di condursi da quella parte (A. Manzoni). Inoltrarsi allude allo spostarsi sempre più avanti, talora anche superando degli ostacoli: s’inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose (A. Manzoni); m’è accaduto, come a chi s’inoltra in un labirinto (V. Imbriani). Anche progredire implica, come inoltrarsi, un andare sempre più avanti, senza tuttavia alludere ad ostacoli: progredì nel cortile promettendo di tornare a momenti (A. Manzoni); tuttavia questo verbo è oggi abbastanza raro nel suo senso letterale, mentre è quasi sempre impiegato nell’accezione fig. di «migliorare» (nello studio dell’inglese progredisco di giorno in giorno). Molto usato, invece, proprio nel senso letterale di «andare avanti», è procedere (in cui, come in progredire, il prefisso lat. pro- indica per l’appunto «avanti»): esce in aperto, e al cimiter procede (G. Carducci). Di sign. analogo è anche avanzare: avanzavano lentamente verso la meta. Con avviarsi si intende invece l’incominciare ad andare: avvìati, tra un minuto ti raggiungerò. Camminare e incamminarsi presuppongono che si vada a piedi; il senso proprio del secondo verbo è quello di iniziare a camminare, ovvero di avviarsi a piedi, mettersi in cammino: prendete il vostro fagotto, e incamminatevi, che vi terrò dietro (C. Goldoni). Se l’andatura è veloce si può dire anche correre: corse ad avvertire suo padre. Chi va innanzi con fare solenne incede: i due officiali incedettero gravi (C. Dossi). Partire rimanda al concetto di viaggio, di spostamento duraturo: partì per l’America. Dirigersi, muoversi e spostarsi, invece, alludono per lo più al cambiamento di direzione o, comunque, alla meta del cammino: dirigiti a Sud e non puoi sbagliare; la carovana mosse a Ovest; da Como ci spostammo alla volta di Lecco. Talora la lingua burocr. o inutilmente ricercata preferisce ad a. altre parole come recarsi, portarsi, spostarsi, passare (talora impiegate anche per esigenze di variatio: andò a Vienna e l’anno dopo passò a Parigi).
Metafore dell’andare - Tra i numerosi altri sign. di a., molto usato, spec. nell’uso fam., è quello di «funzionare». Funzionare è per l’appunto il verbo più adatto per tutti gli usi, ma è sostituibile anche con camminare e marciare soprattutto per quei meccanismi che comportano un movimento (oggi la mia automobile non cammina; ora il motore marcia perfettamente). Un altro sign. frequentissimo di a. è quello di «essere gradito»: come mi andrebbe un gelato al cioccolato!; ti va di uscire con me, stasera?; non mi va che racconti in giro certe cose di me. I sinon. possibili sono quasi tutti marcati: a) andare a genio indica un grado più intenso ed è spesso usato in espressioni fam. per lo più negative (quel tipo non mi va proprio a genio); b) garbare è d’uso fam. ed è molto diffuso soprattutto in Toscana; c) piacere e d) soddisfare implicano un piacere maggiore, rispetto al semplice a. e, soprattutto il secondo verbo, più raramente reggono una prop. (mi piacerebbe andare in finlandia; il suo lavoro non mi soddisfa affatto). A. è di largo impiego anche nel senso fig. di «procedere», soprattutto nella domanda come va? (o anche come si va?; come andiamo?), usata spesso come saluto di chi si incontra, e che è leggermente meno confidenziale e più generica rispetto a come stai? Talora, anziché con uso impers., a. ha anche un sogg.: come ti va la vita?; come vanno gli affari?; la scuola non mi sta andando bene per niente. In tutti questi casi procedere è il sinon. più ricercato, mentre buttare è quello più fam. (come butta?; con il lavoro non butta affatto male, in questo periodo). Anche va bene è espressione frequentissima (più raro il sinon. d’accordo), peraltro spesso sostituita, spec. nel registro fam. dei giovani, dall’abbreviazione americana O. K. (okay).
Un uso eufem. (ma talora anche gerg. o fam.) di a. è quello di «fare l’amore», inteso soprattutto nel senso di «avere rapporti occasionali»: è una che va con tutti; con quella non ci sono mai andato.
Andare via - Andarsene ha come sign. principale quello di «portarsi lontano dal luogo in cui ci si trova» ed è spesso accompagnato dall’avv. via (che in realtà s’accompagna spesso anche ad a.: vado via): vattene via, non voglio più vederti! A seconda del contesto e dello stile, può essere sostituito da vari sinon.: allontanarsi (per lo più momentaneo o riferito a persone che si lasciano: mi allontano un attimo e poi ritorno; si allontanò da lei in seguito ai ripetuti litigi); partire (per lo più duraturo); uscire (se si passa da un interno ad un esterno). Alzare i tacchi, levare le tende e sloggiare sono modi fam. e un po’ bruschi per esprimere il concetto di «andarsene da un luogo che è diventato scomodo o pericoloso»: se qui non ti trovi bene, puoi anche sloggiare. Se poi l’andarsene avviene per lo più in gran fretta, magari perché la permanenza in un luogo comporterebbe dei disagi, sono disponibili altri verbi, ora più fam. (battersela, filarsela, sgattaiolare, squagliarsela, svignarsela, tagliare la corda, telare) ora più ricercati (eclissarsi, fuggire, scappare, scomparire). Rispetto al semplice a., a. via e andarsene (via) implicano talora un allontanarsi impulsivo e per stizza, oppure definitivo: è tardi, vado, tornerò per cena; se vuoi bene ad un altro, io me ne vado via, e buona notte ai suonatori (G. Verga).
All’altro mondo - Andarsene (o a. all’altro mondo) funge talora come sostituto fam. eufem. di morire: purtroppo il nonno se n’è andato l’estate scorsa. Con questo stesso valore, ma più formali, vengono spesso usati anche lasciare (il professore ci ha lasciato troppo presto), mancare (è mancato la notte scorsa), passare a miglior vita, scomparire, spegnersi e molti altri. D’uso ora lett. ora burocr. (e comunque sempre eufem. rispetto a morire, uno dei verbi tabù della nostra cultura) sono invece decedere (è deceduto in seguito a un terribile incidente), nello stile solenne spirare (si contrasse, si distese e spirò! [N. Tommaseo]) e trapassare (datemi una maniera nobile di trapassare! [G. D’Annunzio]). Mentre d’uso spreg. è crepare, spesso sfruttato nelle imprecazioni (crepa, una buona volta!).