anfibi
anfibî s. m. pl. [plur. di anfibio; lat. scient. Amphibia]. – In zoologia, classe di vertebrati anamnî, che vivono in genere in ambienti umidi o addirittura nell’acqua; comprende forme provviste di due paia di arti (eccetto gli apodi) con 4 dita agli arti anteriori e 5 a quelli posteriori, pelle nuda, ricca di ghiandole mucose, a volte anche velenose, scheletro osseo con costole molto ridotte, non saldate allo sterno, cuore a tre cavità; la respirazione nelle larve avviene per branchie (che scompaiono con la metamorfosi), negli adulti per polmoni e attraverso la pelle e le mucose della bocca e del faringe. La fecondazione può essere esterna o interna; le uova, quando vengono emesse, sono circondate da un involucro gelatinoso e le larve che ne derivano raggiungono la maturità sessuale quasi sempre dopo la metamorfosi. Si suddividono in quattro ordini, uno fossile, stegocefali, e tre attuali: apodi, con corpo serpentiforme, privo di arti; urodeli (es. salamandra), che posseggono una coda robusta e quattro paia di arti ben sviluppati; anuri (es. rana, rospo, ecc.), dal corpo tozzo, privo di coda, con arti posteriori molto sviluppati, atti al salto.