anno-tipo
(anno tipo), loc. s.le m. Anno tipico, esemplare, che può essere preso a modello. ◆ Quante stagioni, penso, ho veduto spuntare e morire davanti alle ruote di [Gino] Bartali, di [Fausto] Coppi e di Fiorenzo [Magni]. Quante! L’anno-tipo si srotolava puntualmente a tappe precise. (Mario Fossati, Repubblica, 7 dicembre 2000, p. 57, Sport) • per un uomo così immerso nella vicenda politica del tempo, e in un’aurea rete di contatti culturali, è giusto che ci siano giorni in cui riflettere sulla decadenza della Chiesa in seguito all’esilio avignonese, o in cui rivolgere, anche con tono profetico, ammonizioni per il risorgimento di Roma e dell’Italia, o per la Crociata; o in cui magari mandare dei doni agli amici, o piangere poeti appena scomparsi. Insomma, il «Canzoniere», con un sapiente montaggio, comprime più di vent’anni in un anno-tipo. (Cesare Segre, Corriere della sera, 6 giugno 2004, p. 33, Terza pagina) • Respinta […] la richiesta del Governo italiano di limitare i rimborsi retroattivi, adducendo «gravi danni» per i conti pubblici. Invece retroattività sia fino al 2003. Il Centro studi Promotor ha provato a calcolare la batosta prendendo a riferimento un anno tipo: la spesa per l’acquisto di vetture interessate dalla sentenza è valutata in 19,8 miliardi. L’Iva detraibile, che oggi ammonta a 495 milioni, salirebbe a 1.650 miliardi: meno 1.155 miliardi per l’Erario. Poi ci sono i costi d’esercizio: […] L’Erario perderà 1.695 miliardi. (Marco Sodano, Stampa, 15 settembre 2006, p. 8, Economia).
Composto dai s. m. anno e tipo.
Già attestato nella Repubblica del 29 dicembre 1985, p. 18 (Michelangelo Zurletti).