annunciare
(o annunziare) v. tr. [dal lat. annuntiare, der. di nuntius «messaggero, messaggio»] (io annùncio o annùnzio, ecc.). – 1. Far conoscere, rendere noto un fatto, un avvenimento, comunicandone a voce o per iscritto la notizia: a. l’inizio delle ostilità, a. la vittoria; a. l’arrivo, la partenza, la nascita, la morte; dare una festa per a. agli amici la propria laurea; entrò il cameriere ad a. che il pranzo era servito; la commissione ha annunciato di aver concluso i lavori; a. un nuovo prodotto; letter., a. il vangelo, la parola di Dio, la lieta novella; enfatico: ti annuncio che il mio libro è uscito. Anche di fatti che debbono ancora avvenire: è stato annunciato il prossimo ritorno della spedizione; quindi, predire: i profeti annunciarono l’avvento di Cristo; e fig., promettere, far presentire: il barometro annuncia il bel tempo; il suo volto accigliato non annunciava nulla di buono (in alcuni di questi usi è più com. preannunciare). 2. A. qualcuno, riferire il nome di chi viene in visita o di persona che chiede di esser ricevuta: il maggiordomo annunciò il marchese di X; mi vuole a. al capoufficio? 3. Con riferimento esclusivo all’annuncio dato dall’angelo Gabriele a Maria, il verbo è stato usato anticam. con l’accus. della persona (da cui il valore passivo di Annunziata come appellativo della Madonna): questa è una delle penne dell’agnol Gabriello, la quale nella camera della Vergine Maria rimase quando egli la venne a annunziare in Nazarette (Boccaccio); in quella parte poi dove è lo spazio maggiore, fece Andrea l’Angelo Gabbriello che annunzia la Vergine (Vasari). ◆ Part. pass. annunciato (o annunziato), anche come agg. (v. la voce).